incipit

Da Guchippai

I cinque samurai avanzarono cautamente in uno scalpiccio di sandali, con il sole al tramonto che illuminava come opali i loro occhi. Il vicolo era inondato da una nebbiolina che tingeva di rosso gli striscioni delle strade e immergeva bottegucce e casupole in una specie di bagno cremisi.Quello che stavano ricostruendo nel loro gioco era un episodio tragico, vero e profondamente gratificante. Lord Asano era stato accusato dall'ignobile Kira di aver sguainato la spada in presenza dello shogun, un gesto punibile con la morte. Era stato quindi decapitato, le sue proprietà erano state confiscate e i suoi fedelissimi dispersi come ronin, samurai allo sbando privi di una casa e di un signore per il quale combattere.Martin Cruz Smith, Tokyo Station

di questo autore avevo letto e apprezzato, ormai moltissimi anni fa, quel Gorky Park che è forse il suo lavoro più noto. c'è da dire che Cruz Smith è uno che sa fare bene il suo mestiere e che è molto scrupoloso nel documentarsi. questo romanzo, che è ambientato alla vigilia dell'attacco di Pearl Harbour e vede protagonista un americano naturalizzato giapponese, è certamente ineccepibile per quanto riguarda la ricostruzione storica e la descrizione di usi e costumi; tuttavia, non è un romanzo giapponese, è un giallo americano ambientato in Giappone. se non altro è ben scritto e avvincente, quindi vale certamente la pena di perderci qualche ora.