incipit

Da Guchippai

Quando prendevo possesso della tavola lo facevo da monarca. Eravamo i re, gli astri splendenti in quelle poche ore di banchetto che avrebbero deciso il loro futuro, che avrebbero segnato l'orizzonte tragicamente vicino o deliziosamente lontano e radioso delle loro speranze di chef. Facevo il mio ingresso in sala come il console che entra nell'arena a ricevere le acclamazioni, e ordinavo che la festa avesse inizio. Chi non ha mai assaporato il profumo inebriante del potere non può immaginare l'improvvisa scarica di adrenalina che irradia il corpo da capo a piedi, che scatena l'armonia dei gesti, che cancella ogni fatica e ogni realtà contraria al vostro piacere, l'estasi della sfrenata potenza di chi ormai non deve più lottare, ma soltanto godere di ciò che ha conquistato, gustandosi all'infinito l'ebbrezza di incutere timore.Muriel Barbery, Estasi culinarie

mentre si trova sul letto di morte, Monsieur Arthens, rispettata autorità in materia di culinaria, rivive la sua vita alla ricerca del gusto perduto, quel sapore che vorrebbe tanto assaggiare un'ultima volta, ma che non gli sovviene. contemporaneamente, congiunti e conoscenti ripensano al loro rapporto con lui, a come egli, per via del proprio egocentrismo, abbia influenzato le loro vite. molto gradevole questo Une Gourmandise, non per nulla scritto dalla stessa autrice di L'eleganza del riccio.