incipit

Da Guchippai

Stancamente padre Lionel Lawson strinse l'ultima mano, quella snella e morbidamente inguantata della signora Emily Walsh-Atkins, segno infallibile che i banchi della vecchia chiesa alle sue spalle erano finalmente vuoti. Andava sempre così: mentre le altre linde signore si attardavano a chiacchierare di feste e cappelli estivi, mentre l'organista suonava il suo assolo finale e i giovani coristi, ormai liberi dalla tonaca, s'infilavano le magliette nei jeans a zampa d'elefante, la signora Walsh-Atkins immancabilmente trascorreva ancora qualche minuto in ginocchio, mostrando all'Onnipotente un ossequio che a Lawson talvolta era apparso un poco esagerato.Colin Dexter, Niente vacanze per l'ispettore Morse

con la lettura di questo Service of all the dead mi ritrovo a conoscere, con vergognoso ritardo, un grande autore che fa parte di quei giallisti britannici il cui stile mi piace molto; penso, una su tutti, alla mia preferita, PD James. e dire che il libro l'ho scelto alla vigilia dell'ennesimo viaggio in treno perchè era delle dimensioni e del numero di pagine giuste per essermi perfetto compagno di viaggio! quanto all'ispettore Morse, in teoria dovrei conoscerlo per via della serie di telefilm, che però confesso di non ricordare. sì, il nome mi suona familiare, ma tutto qui. quanto al libro, l'ho letto d'un fiato. è la giusta miscela di delitti e abiezioni umane. i cadaveri spuntano come funghi e il tutto gira intorno a una parrocchia e ai suoi devoti fedeli, il che rende la trama ancora più intrigante.



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