incipit

Da Guchippai

Una mattina, mentre portava a passeggio i cni, Artemide vide un albero dove non avrebbe dovuto esserci.L'albero se ne stava solo soletto in un punto riparato del pendio. A un occhio non allenato, a chi non passava spesso di lì, probabilmente sarebbe sembrato un albero normalissimo. Ma l'occhio di Artemide era tutt'altro che non allenato e lei andava a correre in quella zona di Hampstead Heath ogni giorno. L'albero era un nuovo arrivato: il giorno prima non c'era. E le bastò uno sguardo per notare che si trattava pure di una specie sconosciuta, un tipo di eucalipto che fino al giorno prima non si era mai visto. Era un albero, insomma, che non avrebbe proprio dovuto esistere.Marie Phillips, Per l'amore di un diogli dei dell'Olimpo abitano a Londra da alcuni secoli; sono sempre bellissimi, ma il loro potere è molto scemato e, soprattutto, si annoiano a morte. ormai gli umani ignorano la loro esistenza oppure scatenano le loro ire quando li snobbano. Apollo per esempio non sopporta di essere rifiutato da delle normalissime mortali e si vendica trasformandole (vedi l'albero di cui sopra). costretti a interagire quasi sempre soltanto tra loro stessi, gli dei inevitabilmente nutrono rancori reciproci e non esitano a tirarsi dei brutti tiri; Afrodite infatti decide di vendicarsi di uno sgarbo di Apollo nel più classico dei modi, chiedendo al figlio Eros di farlo innamorare di una mortale scialba e insignificante e che, naturalmente, non ne voglia sapere nulla di lui. che dire di questo Gods Behaving Badly? lo considero un  divertissement o, se esistesse il genere, una fanfiction a tema olimpico. spassoso, con alcune invenzioni interessanti alternate ad un certo numero di banalità, è uno di quei libri che si legge giusto per passare il tempo. un applauso alla casa editrice italiana che è riuscita nuovamente a produrre un titolo che non c'entra un accidenti con il ben più azzeccato originale.