E non per i contenuti, che letti oggi potrebbero quasi risultare scontati, ma per la coerenza di cui è intriso.
La storia dei sopravvissuti alla tempesta di meteore, di come, pur senza la vista, le persone combattano ancora per sopravvivere a quella che, a tutti gli effetti, è un'invasione, è rimarchevole. Se a questo aggiungiamo una narrazione perfetta, ancora oggi attuale e moderna (ricordate che il libro in questione ha la bellezza di 60 anni suonati sulle spalle), non si può che definire un capolavoro del suo genere. E poi ci sarebbero altre mille cose da dire, da citare, ma come ho detto preferisco lasciarle per la recensione. Intanto godetevi l'incipit, che di per se è già di una potenza unica. Buon divertimento!
"Quando un giorno che secondo voi dovrebbe essere mercoledì, vi sembra fin dall'inizio domenica, potete star certi che qualcosa non va. Ebbi questa impressione fin dal primo momento, svegliandomi. Tuttavia, quando incomincia a connettere con più lucidità, rimasi in forse. Dopo tutto, sebbene avessi la sensazione nettissima d'essermi svegliato più tardi del solito, poteva anche essere vero il contrario. Continuai ad aspettare, dubbioso, ma subito ebbi la prima prova obbiettiva: un orologio lontano batté, così' mi parve, otto colpi. Ascoltai con le orecchie tese, piene di sospetto. Ed ecco che un altro orologio cominciò a farsi sentire in un tono alto, risoluto. E, senza fretta, batté incontestabilmente le otto. Allora capì che le cose non andavano. Se non fui travolto subito anch'io dalla fine del mondo, la fine del mondo quale l'avevamo intesa fin lì, fu per caso: come per un destino di sopravvivenza, a pensarci bene. E' nel corso naturale delle cose che un buon numero di individui si trovi sempre all'ospedale, e per la legge dell'equa distribuzione, mi trovavo a far parte di questo numero da circa una settimana."