Se guardo un po’ fuori, c’è una tristezza che pende dai rami e che sfiora il gelo che si scioglie sotto un improvviso raggio di sole.
Lo stomaco si chiude e per un attimo penso di aver perso il cuore; tra le mani fredde stringo i guanti che mi regalasti anni fa: non li ho mai usati, aspettavo di uscire con te e di aprirti l’anima.
Ma tu parli e parli e non ascolti.
Se guardo un po’ fuori, oltre questi vetri che ci chiudono dentro queste quattro mura insopportabili, c’è una tristezza profonda in cui vorrei essere, per poter provare a nuotare e a sfilarmi da quest’ago che mi trattiene…