Dal 29 ottobre all’1 novembre la casa editrice Edizioni DB organizzerà uno signing session presso il loro stand, e nell’occasione verà segnalato/a un anteprima assoluta del loro catalago firmata da James O'Barr: “Il Corvo - Libro Secondo”.
A seguire una breve bio dell’autore; nei prossimi giorni comunicheremo tutte le modalità di incontro con l’autore.
James O'Barr è nato in una roulotte di Detroit appena in tempo per vedere morire Marilyn Monroe e John Kennedy, ma è innocente per entrambi i casi. Ha passato i primi sette anni della sua vita tra orfanotrofi e case famiglia, ed è per questo che ha qualche problema di comunicazione.
Quando è stato adottato, si è portato dietro i suoi pastelli, e da allora li ha sempre con sé. Mentre viveva a Berlino, alla fine degli anni Settanta, ha creato il Corvo: un tentativo di venire a patti con la morte della sua fidanzata, uccisa da un automobilista ubriaco. Ci mette quasi dieci anni a finirlo, e nessun editore sembra interessato (“troppo triste, troppo confuso”) finché, quasi per sfizio, Caliber decise di pubblicare il primo numero nel 1989. Ancora oggi, il Corvo è la graphic novel indipendente più venduta della storia, con circa 4 milioni di copie vendute. Non è che comunque James si sia arricchito poi molto.
Nel 1993, dal Corvo è stato tratto un omonimo film culto, con protagonista Brandon Lee.James ci tiene a fare sapere che praticamente tutti i soldi che gli sono arrivati dal film li ha donati in beneficenza ad associazioni per l'infanzia. Ci tiene altrettanto a fare sapere che non ha niente a che fare con i 3 sequel e serie tv (anche se Mark DeCascos gli piaceva).
Quando sente parlare del nuovo piano per un remake del film, si mette a ridere. Seeeeeee, dice. Ha lavorato con tutti gli editori americani più importanti, eccetto la DC Comics, che a quanto pare ha paura di quello che potrebbe fare con Batman.
Nel 1995 ha vinto, a Roma, un premio Yellow Kid.Dopo 35 anni a Detroit (proiettili, coltelli e macchine che ti travolgono sono delicati suggerimenti che è arrivato il momento di andarsene), adesso vive a Dallas dove colleziona vecchi libri, dischi, teschi e cuori di giovani vergini. Dipinge e scrive tutti i giorni.
È alto, allegro, amichevole, abbastanza affascinante e per niente somigliante a Robert Smith (eccetto, forse, per il rossetto nero alle serate goth al Church).