Lo confesso pubblicamente: ho un ebook reader. I motivi di questo tradimento nei confronti della carta stampata e rilegata sono molteplici, e non è il caso di approfondirli. Tuttavia, se la mettiamo sul piano della scappatella, il cartaceo è il mio vero amore, il resto è solo sesso.
Ed è anche superfluo dirvi quanto mi piaccia entrare in libreria e quanto mi dia piacere sfogliare-toccare-odorare i libri. Quindi vi parlerò di un aspetto diverso, molto soggettivo, che riguarda il mio rapporto con loro, e cioè l’impressione di conoscerli “a prescindere” (come direbbe il principe De Curtis). E per tale ragione, per questa aprioristica sensazione di intimità, della mia tendenza a suddividerli in categorie, aggirandomi tra loro come un invitato maldestro e un po’ maligno ad un cocktail party. L’ordine è (quasi) del tutto casuale.
I libri che devo leggere (ovvero la certezza che mi spinge ad entrare: in pratica quelli che finiscono tra braccio e costole per il resto del giro)
I libri che non ho letto (la curiosità che mi sprona a continuare, toccare, spilluzzicare qua e là)
I libri che so benissimo che dovrei aver letto e che quindi mi fanno vergognare di non averlo fatto (alcuni russi, per esempio: se li incontro, distolgo colpevole lo sguardo)
I libri che non voglio assolutamente leggere (e sono tanti, e neanche gratis).
I libri che mi hanno regalato e devo ancora capire perché proprio a me (qui ne avrei di esempi, ma taccio per non farmi riconoscere dai generosi “regalanti”)
I libri scritti per altri scopi che la lettura (ehm…comunque ottimi per il tavolino che traballa o per il découpage)
I libri letti senza neanche aprirli perché appartengono alla categoria dei libri letti già prima di essere scritti (ovvero la noia della certezza della noia)
I libri che se avessi più di una vita certamente leggerei, ma sfortunatamente i miei giorni sono contati (su, in fila, mettetevi in fila. No, TU dietro…)
I libri che ho serie intenzioni di leggere, ma ce ne sono altri che devo leggere prima (cioè quelli che passano dietro nella fila suddetta, ma non del tutto dietro. Diciamo in speranzosa attesa di un sorpasso).
I libri in brossura che aspetto che arrivino sulle bancarelle (eh…!)
I libri in brossura che aspetto escano in economica (doppio eh…!)
I libri che posso prendere in prestito da qualcuno, se mai (se mai? diciamo pure MAI…)
I libri che tutti leggono e quindi è come se li avessi letti pure io (malattia diffusissima, quasi endemica tra gli addicted)
I libri di cui parlano così bene che se li leggo sono certa mi deluderanno (ne ho letto uno quest’estate che…no, non avrei dovuto cedere)
I libri che ho in programma di leggere da millenni (vedasi la fila formata sopra)
I libri che cerco da anni senza trovarli (anche perché entrando in libreria ne vedo altri che mi chiamano e…)
I libri che trattano argomenti su cui sto lavorando in questo periodo (da sfogliare e rimettere a posto prima di subito. Un pizzico di condiscendenza è consentito)
I libri che voglio avere solo per tenerli sottomano nel caso in cu… (detti anche gli inutilissimi indispensabili)
I libri che potrei mettere da parte per quest’estate (ma davvero penso di resistere sei mesi senza aprirli? e davvero mi credete?)
I libri che devo avere perché stanno bene sugli scaffali con gli altri libri (collane, rilegature artistiche, dorature e via decorando)
I libri che mi riempiono di un’improvvisa inesplicabile ingiustificata irrefrenabile curiosità (e per questo insano impulso finiscono per esser acquistati e letti nel giro di una notte di passione, senza rispettare alcun ordine o categoria. Quindi decisamente i migliori).
I libri che sono tuoi ancora prima di averli letti (quella maniacale e assurda certezza che l’autore li abbia scritti per te, solo per te!)