Incontri ravvicinati del primo tipo/2: un fischietto a due ruote
Da Elle_lx
Continua, dopo la prima puntata, la saga dei mestieri improbabili legati alle cose strane che incontro quando gironzolo per la città. Guarda caso anche stavolta si tratta del mio quartiere, comincio davvero a pensare che non sia un caso che sia finita quassù! Qualche mattina fa mi alzo al ritmo di un fischietto che sento giungere dalla strada. Fischi a cadenza periodica, insistenti, ma non riesco a capire cosa sia, e sono troppo pigra per affacciarmi a vedere cosa accade di sotto. Poco dopo sono in strada per andare a lavoro, e ad un certo punto, nonostante gli auricolari sintonizzati sulla mia radio lisboeta preferita, Radio Radar, risento i fischi, sempre più vicini, fino a che mi trovo a camminare affianco ad un ometto che trascina la sua bici-laboratorio ambulante, con ombrelli appesi di fronte e vari attrezzi che spuntano un po' da ogni dove.
Un riparatore di ombrelli?! Lo guardo, lo osservo, poi mi faccio superare, e in preda alla compulsione, sfilo la mia fidata macchina fotografica dalla custodia nella borsa e mi decido a pedinarlo brevemente, quando vedo che s'infila in un incrocio. Si ferma a parlare con due tizie davanti ad una specie di cancello, è fatta! Mi metto dall'altro lato della strada sul marciapiede, con occhialoni da sole scuri e bavero alzato fingendo disinteresse, mentre con nonchalance fotografo di qua e di là.
Nonostante gli auricolari sento che mi sgama in pieno dicendomi "Faccia pure quante foto vuole alla bici!" Cavoli, sono stata scoperta. Però che gentile, mi dà via libera! Comunque mi sa che 'sti auricolari vogliono andare in pensione. E poi ho la vaga impressione che io come pedinatrice sia una schiappa.Allora colgo la palla al balzo, mi levo dall'imbarazzo, attraverso la strada e mi posiziono di fronte a lui, dicendogli "Però la foto la faccio anche a lei!"E lui tutto contento si mette in posa."Come si chiama?""Manuél"Click click.
Ringrazio e me ne torno sulla strada maestra.Ovviamente ho dimenticato di chiedergli se davvero fosse un riparatore di ombrelli.Per me lo è. E allora per prima cosa la mia indole di avvocato delle cause perse mi induce a pensare che se c'è ancora qualcuno che fa questo lavoro, non è vero che c'è giustizia al mondo. Poi torno sulla terra, e "Beh, si vede che esiste chi compra ombrelli che non siano made in China. E quindi se gli si rompono, e col ventone che c'è qua si rompono di sicuro, vale la pena farseli aggiustare."E io che credevo che nel 2012 gli ombrelli si fossero estinti.
Postilla. Tra una foto, un sorriso ed un pensiero, nella foga ho anche perso la custodia della macchinetta fotografica per strada. Me tapina, sola in una valle di lagrime!Non solo sono una schiappa come pedinatrice, ma adesso ho la prova definitiva di essere anche parecchio distratta.