I mattoncini rossi in cotto della suggestiva Chiesa sconsacrata di San Martino, nella città della Rocca, stamattina rilucevano. E non solo perché timidi raggi di sole ottobrino hanno salutato felicemente la prima edizione di questa bella iniziativa dedicata al prodotto più pregiato di San Miniato. Dall’interno di questa perla dell’architettura del Seicento, oggi adibita ad Auditorium Comunale grazie ad un abile restauro che la rende polifunzionale spazio adatto ad accogliere diversi tipi di eventi, il tartufo e le eccellenze enogastronomiche del territorio lanciavano le loro malie…
Davvero difficile resistere al richiamo seducente di questo autentico mistero frutto dell'incontro di terra e cielo, “scolpito dalla natura” come recita la réclame della 41° Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato, ormai imminente (12/13, 19/20, 26/27 novembre 2011).
Il tartufo, sin dall’antichità, è stato il protagonista di leggende che lo volevano figlio di acqua, calore, fulmini e lampi. Bagliori di creatività, certo, quelli degli autori di piatti, tutti, che esalavano profumi così riconoscibili da indicare la via a chi sostava nei pressi dell’edificio che custodisce una splendida Annunciazione, maestosa pala di Giovanni Battista Vanni, a veglia, questa mattina, della migliore produzione enologica del territorio sanminiatese.
Ai lati di questa magnifica vetrina del vino di San Miniato, sedeva la giuria – composta dai giornalisti Stefano Tesi, Carlo Macchi, Kyle Phillips, la Sommelier Fisar Claudia Marinelli, e presieduta da Pasquale Porcelli -, intenta a degustare attentamente le singole preparazioni a base di Tuber Magnatum Pico.
Gli chef dei ristoranti in concorso - Antico Ristoro Le Colombaie di Daniele Fagiolini, Papaveri e Papere di Paolo Fiaschi, Il Convio di Stefano Pacchi, Pepenero di Gilberto Rossi, L’Upupa di Mariagrazia Zoni e Locanda San Lorenzo di Franca Cristiani – hanno atteso pazientemente il verdetto di questa iniziativa che mira a promuovere tutto un territorio, le sue ricchezze e le tradizioni. Un meritato ex-aequo a Paolo Fiaschi e Gilberto Rossi - entrambi amici dei nostri vini di Villa Petriolo e Tenuta di Fessina - conclude la kermesse di San Miniato che, non ne dubitiamo, tornerà il prossimo anno, sempre più all’insegna dell’arte e del buon gusto.
I vincitori. Da sinistra: Paolo Fiaschi, patron del Ristorante Papaveri e Papere, il Sindaco del Comune di San Miniato Vittorio Gabbanini, la giornalsita Francesca Pinochi, lo chef Gilberto Rossi del Ristorante Pepenero.
Il rientro a casa, avvolti nei fumi inebrianti del tartufo, dalla scia interminabile, ci convince ancor di più della veridicità del racconto della curiosa abitudine di Lord Byron: il profumo di un tartufo appoggiato sulla scrivania - evidentemente, durante il soggiorno pisano dell'autore di "Heaven and Earth. A Mistery" - pare fosse capace di destare magicamente la creatività…. E non solo quella, è garantito.