Il Maestro Roberto Cacciapaglia ha presentato in anteprima il suo nuovo lavoro discografico il 3 febbraio a Milano, nell’elegante Sala delle Otto Colonne a Palazzo Reale.
Il nuovo cd Alphabet, uscito per la Decca Records lo scorso 28 gennaio e già in testa alla classifica iTunes, racchiude l’essenza professionale del Maestro, considerato da sempre un protagonista della musica italiana più innovativa per la sua ricerca tra classicità e sperimentazione elettronica, che lo porta ad raggiungere sonorità oltre i confini e intese come “fonte di possibilità”, come lui stesso definisce.
Mi accoglie nel suo studio di registrazione il Maestro Cacciapaglia e si racconta, dagli inizi della sua carriera fino ad oggi, spingendosi ad anticipare i suoi prossimi, ambiziosi obiettivi.
Ammette sinceramente di aver avuto delle difficoltà dai 4 ai 10 anni, quando non è facile impostare un percorso di studi stabile. Le distrazioni e gli stimoli esterni in questa fase possono incidere molto più facilmente di un contesto familiare favorevole, come nel suo caso.
L’ultimo disco di Cacciapaglia, Alphabet, è un lavoro molto omogeneo, tutto in esso converge. L’importanza del suono è strettamente correlata ad altri aspetti, dalla maestosità del pianoforte, da cui tutto si propaga, alle vibrazioni prodotte che originano, appunto, un “alfabeto” inteso come sorgente di possibilità. L’idea di registrare il disco nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano e di avvalersi della collaborazione di musicisti e tecnici del suono, l’hanno indubbiamente aiutato a rendere possibile la sua idea di “alfabeto”.
Il Maestro mi spiega che dietro l’idea di registrare l’intero album al Conservatorio c’è una doppia motivazione. L’indubbio legame affettivo per questo luogo, in cui ha trascorso anni di formazione e maturazione, è accompagnato dalla convenienza pratica di poter avere a disposizione casse armoniche bellissime e straordinarie dal punto di vista acustico. È proprio l’unione del luogo fisico e acustico a dare origine alla sua idea di infinito e senza limiti. Per poter raggiungere questo risultato, Cacciapaglia e i suoi musicisti partono da una condizione di vuoto interiore, grazie al quale è possibile raccogliere selettivamente una serie di idee e, infine, liberarle.
L’attività di insegnante culmina quest’anno per Cacciapaglia con la gestione della prima Accademia di “Educational Music”. Il primo Laboratorio che non si prefigge di insegnare a suonare, come avviene nel metodo tradizionale. I 12 ragazzi, personalmente selezionati dal compositore milanese, partono già da una base acquisita e hanno modo, in gruppo, di portare avanti un percorso formativo in linea con le singole aspirazioni e necessità.
Il fine ultimo sarà quello di produrre un cd e l’augurio del Maestro è che questa opportunità rappresenti, per i suoi ragazzi, un ponte di unione con il mondo discografico.
Gli impegni futuri vedranno il Maestro Cacciapaglia impegnato nella promozione dell’ultimo album nelle maggiori città italiane. Nei prossimi mesi, invece, sarà in Turchia dove lavorerà al concerto “Bridge of the Sky”.
Written by Irma Silletti