Buongiorno e Buona domenica Lettori Meravigliosi :)E' vero, siete abituati a leggere la formidabile Sveva in questa bellissima rubrica, ma questa volta mi cimento anche io nel fare un resoconto di un nuovo Incontro con l'autore: nello specifico, si tratta di Marcello Simoni che ha presentato alla Libreria Ibs + Libraccio di Ferrara il suo nuovo libro in anteprima mondiale, La cattedrale dei morti, in uscita per Newton Compton Editore il 15 Ottobre 2015.
Prima di tutto, voglio presentarvi la Libreria, una bellissima distesa di libri disposti in tre piani (sì, avete capito benissimo) nei quali potete trovare davvero di tutto! Chiudete gli occhi ed immaginate.. Appena si entra ci si trova davanti un ripiano contente tutte le novità di tutte le Case Editrici, in particolare ho notato che spiccano i Garzanti, forse perché sono quelli che più attirano i lettori e non :) dopodiché troviamo i classici disposti in ordine alfabetico, gli Adelphi, i Sellerio ed in fondo i mitici Mammut e MiniMammut della Newton Compton, al cui fianco sono disposti libri di autori di un certo livello, come Baricco, Isabel Allende, Philip Roth e simili. Ci si sposta nella sala attigua e da una parte troviamo i New Adult, tra i quali spiccano quelli editi della Newton Compton, forse per il prezzo, forse per la copertina, dall'altra invece troviamo i fantasy/distopici/fantascienza e simili, Saghe e Trilogie complete. La sala accanto invece è dedicata ai Thriller/Gialli/Noir e Storici, il mio mondo insomma :) Dopo si sale e qui troviamo il reparto Libraccio, libri più o meno nuovi donati dai lettori a prezzi davvero stracciati (è possibile trovarne a 3 o 4 euro senza problemi); infine, si sale ancora e si arriva all'ultimo piano in cui da una parte si può trovare una sala ristoro con possibilità di studiare, come se fosse una biblioteca, ed un'altra sala in cui ci sono altri libri usati scontati, ma di genere diverso, come libri d'arte, in tutte le sue accezioni, e i fumetti, anche questi nuovi ed usati, ed è proprio qui che vengono fatte le presentazioni :)
A dialogare con lui ed ad intervistarlo c'era un ragazzo davvero molto in gamba, Matteo Bianchi, laureando all'Università di Ferrara alla facoltà di Letteratura :)
Per prima cosa ci è stato presentato il libro: La cattedrale dei morti contiene tre racconti o romanzi brevi, che dir si voglia, il cui protagonista è Vitale Federici, un personaggio molto diverso da quelli finora presentatici da Simoni, se quelli che popolano le precedenti due trilogie sono stati sviluppati in maniera molto paterna, questo invece è più egoriferito: lo scrittore ci ha spiegato come Federici sviluppi questa necessità di essere singolo, da solo, e come venga enfatizzata questa condizione quasi forzata di solitudine, condizione che si evince chiaramente quando egli si trova a dover rapportarsi con altre persone.I tre racconti sono ambientati in tre città diverse, Urbino, Roma e Venezia e, soprattutto nella prima, Matteo e Simoni ci illustrano un importante differenza tra questo libro e i precedenti: lo scrittore qui abbandona la caratteristica del romanzo di formazione entrando nel giallo/classico: tutti e tre i racconti si aprono con un delitto e avanzano con una logicità tanto necessaria quanto sorprendente; alla domanda del perché di questa scelta, l'autore ci ha spiegato che è stata una questione di assoluta necessità temporale (infatti il primo romanzo breve, I sotterranei della cattedrale, è stato scritto in circa 10 giorni) imposta dall'editore e attraverso un bellissimo inciso Marcello Simoni ci ha raccontato come gli è venuta l'idea del libro: in quel momento si trovava ad Urbino, ultima tappa del tour di presentazione del suo libro, e venne accolto da un gruppo patito di Sherlock Holmes che gli illustrò un saggio proprio sui sotterranei della città stessa e qui si accese la lampadina e il processo creativo ebbe inizio dando vita al racconto che vede protagonista (Vitale Federici) uno Sherlock ottocentesco mescolato ad un personaggio Noir, genere tra l'altro prediletto dallo scrittore stesso.
Anche il ritmo della narrazione è differente rispetto alle altre due Trilogie, in questi racconti viene enfatizzata molto l'oscurità che si cela all'interno dei personaggi e una volta detto questo, Simoni si lascia andare in un bellissima spiegazione di quello che è il mistery e quello che invece significa Giallo o Noir: mentre nel primo genere il vero protagonista è l'intreccio a cui danno vita le persone stesse, il secondo invece è facilmente rappresentabile come una regola geometrica che segue uno schema ben preciso; Oggi, spiega ancora l'autore, il Giallo diviene Noir poiché la differenza cromatica che contraddistingue i due genere viene fortemente internalizzata, i personaggi cambiano e diventano loro i veri protagonisti del romanzo, non la trama. (Il giallo mette in evidenza quelle che sono le anomalie sociali).
Un'altra differenza di non poco conto con i suoi precedenti libri sta nel lasso di tempo in cui i racconti vengono narrati: mentre nelle Trilogie si prendeva in considerazione il più ampio secolo, adesso Simoni si concentra su un periodo molto particolare in cui il protagonista assoluto è la Chiesa e la sua evoluzione e quello che l'autore vuole mettere in evidenza sono le molte discrepanze che la struttura presenta in questo suo grande processo.
Nel terzo ed ultimo racconto, invece, il delitto riguarda un orologiaio e da questo spunto l'autore ha cominciato a parlare dei veri protagonisti che qui ritroviamo, ossia quei piccoli oggetti della vita quotidiana, come violini, pipe, carillon (citando Clive Burker), oggettistica ormai rara, precisa e difficile da costruire (tutto ciò che è storico, ma che nei libri di storia non troviamo) che, in tutto e per tutto, rappresenta sempre l'uomo, ritroviamo sempre qualcosa di nostro all'interno di questi oggetti. Tutto questo, tra l'altro, ha portato a galla anche una grande riflessione su quelli che sono gli oggetti materiali oggi e cosa questi lasceranno alle generazioni future: sicuramente tempo fa gli oggetti erano fatti per durare ed ancora oggi ne possiamo ritrovare di antichi, ma ancora perfettamente funzionanti, ai tempi nostri invece tutto è più labile, più fragile e assolutamente digitalizzato: la domanda che è rimasta senza risposta è stata "Cosa ci rimarrà della nostra cultura materiale?".. Quesito di non poco conto!
L'autore, poi, ha parlato al suo pubblico della sua grande passione per i videogiochi e per i telefilm, citando Il trono di spade, Da Vinci's Demons, True Detective e Fargo, accennando a qualche proposta a lui pervenuta per fare approdare i suoi libri sul piccolo schermo :)
Poi, Matteo ha chiesto a Simoni il perché della narrazione in terza persona e dell'utilizzo perenne del tempo passato: secondo lui questo tipo di narrazione dà maggiormente l'idea del tempo narrato e al contempo è molto più calzante rispetto ad una narrazione in prima persona e al tempo presente. Anche sul linguaggio utilizzato sono state fatte importanti considerazioni: secondo Simoni è giusto inserire parole forbite, fortemente auliche e qualche latinismo, ma in questo non si deve eccedere, la narrazione deve creare un'illusione, ma non deve avere problemi ad essere letta.
In ultimo, ci è stata fornita qualche anticipazione sul terzo volume della seconda Trilogia: il titolo provvisorio (e forse anche definitivo) è L'abbazia dei cento inganni e sarà ambientato per la maggior parte a Ferrara tra il 1349 e il 1351, libro che io non vedo l'ora di leggere! :)