Buongiorno e buon inizio settimana amici miei! Visto? Non sono caduta in letargo... sono mancata per un po' di giorni dalla Locanda dei Libri ma oggi sono qui insieme a voi e con una gradita ospite che, per un nuovo Incontro con l'autrice, ci parlerà un po' di se e del suo primo romanzo.
Nel variegato mondo dei blog letterari è molto conosciuta e non ha bisogno di grandi presentazioni: oggi dal suo Atelier dei libri Glinda ha fatto un salto alla Locanda per raccontarci qualcosa di "Shades of life"!!!
Editore: Fazi Anno di pubblicazione: 2013Formato: e-book Pagine: 300Genere: Paranormal romance
Prezzo di copertina: €1.99TRAMA
Juniper Lee potrebbe concedersi ogni lusso. Potrebbe viaggiare senza preoccuparsi di avere una destinazione, abbandonarsi a ogni sorta di eccesso senza temere ripercussioni. Ma non c’è nessun bene materiale che possa distrarla dalla solitudine che la divora, perché Juniper è un spettro intrappolato in una dimensione dai contorni indefiniti. Il suo cuore non batte realmente e tutto in lei è solo l’eco di una vita lontana.
Quando alla sua porta si presenta Logan, attraente ragazzo dallo sguardo scintillante, Juniper deve affrontare la verità sul proprio passato e tenere a bada il suo cuore che sembra non poter fare a meno di battere perquel misterioso ragazzo che è piombato sul suo cammino e non sembra volerla lasciare andare.
AUTRICE
Glinda Izabel condivide la sua dipendenza per carta e inchiostro animando Atelier dei Libri, uno tra i blog letterari più seguiti in Italia. Vive nel Sud Italia, ma il suo cuore batte in quel di Londra, tra un cimitero vittoriano e una sala da tè. Legge e scrive a tempo pieno, perdendosi in storie di genere paranormal e romance. Shades of Life, una fiaba romantica e spettrale, ha vinto il concorso letterario I-Fantasy Fazi.
2) Cosa pensi dei tanti blog e blogger letterari esistenti in rete? Ne segui molti, ti piace leggere le recensioni? Un pregio e un difetto diffuso nei blog?Cominciamo subito dalle domande scottanti, vedo. Bene, bene. Cosa penso del fenomeno dei lit-blog? Be’ penso che sia in continua espansione, cosa abbastanza interessante, e che nella massa di vari blog poco originali che spuntano ogni giorno, si possano trovare blog validi e gestiti con amore e passione. Al momento essere un lit-blogger è diventata un po’ una moda e, in quanto tale, sono in molti a voler fare un giro su questa giostra. A mio parere la cosa sarebbe innocua, se non fosse che molti giovani blogger si affaccino alla blogsfera con fini alquanto discutibili. Alcuni si illudono di avere la verità in tasca e, in quanto blogger, di poter sparare a zero su romanzi, autori, lettori, case editrici. Non è così. Nessuno, nemmeno il più illustre dei critici letterari, può concedersi il lusso di giudicare lettori e scrittori con spocchia e arroganza!Un pregio dei blogger? La passione. Ne hanno da vendere ed è meraviglioso. 3) Ti consideri più blogger, più scrittrice o più lettrice? Oppure è impossibile scindere queste tre passioni?Non posso scindere le tre cose, in effetti!
4) Perché ben tre anni fa hai aperto il tuo blog “Atelier dei libri”?L’ho aperto perché vivevo un periodo di gravissima depressione a causa della perdita di una persona cara, mi sentivo sola e persa e leggere era una delle cose che mi facevano stare meglio. Seguivo L’ora del Libro e The Book Lover (due blog celebri) e ho pensato che anche a me sarebbe piaciuto condividere i miei pensieri con il web. Ecco dunque che è nato il mio blog. Dopo tre anni la depressione e la solitudine sono andate via, ma la passione per la lettura e la condivisione si è ancor più radicata in me. Non potrei vivere senza il mio blog e sono felice di averlo aperto!
5) Quali sono i primi tre libri della tua vita, quelli che preferisci in assoluto e che metterai sempre al primo posto?Questa domanda è molto difficile, perché di solito i miei libri preferiti cambiano in base al periodo. In ogni caso quelli che metterò sempre al primo posto sono: “Il ritratto di Dorian Grey” di Oscar Wilde; “L’ora delle streghe” diAnne Rice; “The sky is everywhere” di Jandy Nelson.
6) Invece qual è il libro che hai più odiato negli ultimi tempi?Oh, oh. Direi “The Vincent Boys”, terrificante.
7) Ed ora non possiamo non parlare di “Shades of Life”, SOL per gli amici! Negli ultimi mesi chiunque frequenti questo mondo blogger non può non aver sentito parlare almeno una volta del tuo primo romanzo, quello che ha segnato il tuo esordio come scrittrice. Tantissimi blogger si sono affezionati a SOL perché, oltre ad essere una storia molto carina, incarna sicuramente il sogno di molti: veder prendere vita il proprio figlio di carta e inchiostro grazie ad un’importante casa editrice!Che cosa rappresenta per te questa esperienza? Quali emozioni ti ha regalato e continua a darti?Aspettavo con ansia questa domanda! In effetti ormai è impossibile non parlare del mio SOL, dato che la mia testa e il mio cuore sono pieni di lui. E’ vero, sono stati moltissimi i blogger che mi hanno supportato e che hanno amato Shades of Life e ammetto che non mi aspettavo una tale accoglienza. Sono un po’ pessimista e pensavo sinceramente che nessuno avrebbe letto la mia opera, se non per farla a pezzi. E invece ho ricevuto un tale vagone di amore, apprezzamenti, consigli e critiche costruttive! E’ incredibile e bellissimo, contro ogni immaginazione. Ho davvero capito quante belle persone mi circondano, quanti sognatori hanno visto in SOL un piccolo sogno diventare realtà e non potrei essere più felice. Sono state queste, infatti, le cose più belle della mia pubblicazione: parlare con lettori, conoscere i loro pensieri, discutere con loro della mia opera e di cosa gli è piaciuto e cosa no. Ne ho conosciuti così tanti, tutti fantastici e ancora continuo a conoscerne e loro continuano a stupirmi. E’ assolutamente meraviglioso, la cosa più bella che mi sia mai successa.
8) Pensi che in qualche modo la tua esperienza possa essere di esempio e di incoraggiamento per coloro che ti seguono e che conservano un manoscritto nel cassetto?Nel mio piccolo lo spero. Tutti dovrebbero imparare a credere con forza in se stessi e nei propri sogni. Viviamo in un mondo in cui sognare sembra un peccato, una cosa di cui vergognarsi. Un mondo in cui il concreto è l’unica cosa a cui bisogna puntare, in cui l’apparenza conta molto più di ciò che si ha dentro, in cui la curiosità non è vista di buon occhio. Bene, io dico: al diavolo le convenzioni sociali! Al diavolo chi pensa che sia solo il denaro che possa far sentire realizzato un essere umano. Al diavolo chi pensa che l’esteriorità sia più importante dell’interiorità. E, soprattutto, al diavolo chi crede che un sognatore sia uno sciocco. Non c’è nulla di più bello che esprimere se stessi, seguire i propri obiettivi, per quanto folli possano essere, e non rinunciare mai alle proprie speranze.
9) Sono molto curiosa di sapere da cosa hai tratto ispirazione per scrivere “Shades of Life”: un’immagine, una canzone, un luogo, un’esperienza in particolare, un desiderio?Tutto ciò che hai citato e tanto altro ancora. Tutto parte da un’idea, quella di scrivere una storia ambientata nel Sud degli Stati Uniti, luogo per cui ho sempre avuto un debole. Ho sempre voluto che il mio primo romanzo finito fosse ambientato tra querce secolari, cimiteri vittoriani, case d’epoca e luoghi pieni di storia. E’ un sogno pensare che in effetti sia riuscita ad avverare questo mio desiderio! Poi be’, come tutti sanno, sono un’amante dei Beatles e della musica in generale (qui potete ascoltare la playlist di SOL) perciò è chiaro che mi sono lasciata ispirare dalla canzone Across The Universe, da cui ho preso il titolo del libro e non solo quello. Ma la storia in sé, quella dei miei due fantasmi, è scaturita da una serie di coincidenze emotive e ispirazioni che poi mi hanno fatto arrivare a Shades of Life. Non saprei elencartele, perché non si può descrivere un’intuizione!
10) Sei soddisfatta di questo tuo primo romanzo? Sei riuscita a metterci dentro tutto quello che volevi? Quando hai iniziato a scriverlo sei poi riuscita a portarlo esattamente dove volevi tu, oppure la storia o i personaggi ad un certo punto si sono imposti in qualche modo?Sì sono soddisfatta. Se poteva essere migliore, più completo, più ricco? Sì, sì e ancora sì. Quando penso a Shades of Life so che, dovendo limitarmi molto per il limite di battute e le tematiche imposte dal concorso Fazi, avrei ancora molto da dire. Nella mia testa ci sono scene che non hanno mai potuto vedere la luce, scene di un passato in cui la mia Juniper era viva e felice. Nel mio cuore ci sono personaggi secondari a cui non ho potuto dare spazio nel libro, ma che mi implorano di avere una voce. Insomma, io amo la mia storia e sono davvero felice di ciò che sono riuscita a fare, credetemi non è affatto semplice scrivere un libro che gira attorno a soli due personaggi, ma come ogni autore che si rispetti avrei voluto fare di più!Riguardo alla seconda domanda, be’ sì. Sono riuscita a portare la storia esattamente dove volevo, nonostante i miei personaggi abbiano cambiato un po’ le carte sul tavolo!
11) Io non ho ancora avuto il piacere di leggerlo, ma mi pare di capire che vita e morte sono due temi importanti in questo romanzo… o mi sbaglio? Come hai scelto di raccontare queste tematiche e perché?Sì, vita e morte sono uno degli elementi principali di Shades of Life. Ci sono questi fantasmi che si aggirano per il mondo, cercando risposte che forse non arriveranno mai riguardo a un passato che non sono nemmeno sicuri di aver avuto. Ho sentito il bisogno di parlare della morte e della vita per esorcizzare una delle mie più grandi paure. Chi non si è mai chiesto cosa ci aspetta dopo la vita? Be’, io me lo chiedo spesso, ragazzi, in particolare dopo aver perso la persona che mi ha messo al mondo. Perciò ho voluto darmi una risposta immaginaria e romantica, raccontando di una vita oltre la vita.
12) Logan e Juniper… puoi raccontarci qualcosa di loro?Oh, quei due sono sempre nei miei pensieri, saranno felici di sentir parlare di loro! Be’ Juniper è una ragazza molto malinconica, che adora perdersi nei libri, nella musica, nei film. Ricorda ben poco del passato in cui era viva, perciò fa di tutto per assaporare un po’ di quella vita che non ricorda di aver vissuto. Spesso si rifugia nei cinema per giorni interi, guardando rassegne di vecchie pellicole romantiche. Devi sapere che, come me, ha un po’ di paura di ciò che l’aspetta oltre “la luce”, ecco perché si ostina a rimanere nel mondo dei vivi. Logan invece è un ragazzo impossibile. Non scherzo. E’ bello, sa di esserlo e non dimentica mai di ricordarlo al prossimo. Ha un passato turbolento alle proprie spalle e non parlo della sua vita, ma del modo in cui è morto. Suona la chitarra, gioca a lacrosse, ha un debole per le bionde e non vuole accettare l’idea che la sua vita sia finita. Devo dire altro? Meglio di no, rischierei di rovinarvi più che una sorpresa.
13) “Shades of Life” vuole trasmettere un messaggio a coloro che si avventureranno nella sua storia?Non saprei. Io l’ho scritto pensando che l’amore vero non muore mai e che i sentimenti possono sopravvivere anche alla fine più definitiva. Immagino sia questo il messaggio che vorrei trasmettere.
14) Qui alla Locanda ho una piccola tradizione… l’ultima domanda che pongo agli autori che ho il piacere di intervistare è sempre la stessa. Ma oggi ho qui una bravissima blogger oltre che una scrittrice, quindi la mia ultima domanda speciale è: avendo vissuto l’esperienza di blogger e poi di autrice, quale consiglio ti sentiresti di dare a chi vorrebbe seguire il tuo stesso percorso? O a chi semplicemente vorrebbe realizzare il sogno di vedersi pubblicato?Come sempre, in questi casi, mi trovo in difficoltà perché non sono davvero sicura di essere in grado di dare consigli. In effetti io stessa sono sempre alla ricerca di qualcuno che dia a me dei consigli su come affrontare ciò che mi aspetta. Comunque, perché sono una brava bambina, rispondo alla tua domanda. Ciò che mi sento di dire a tutti coloro che vorrebbero pubblicare un libro è: leggete tanto, credete nella vostra storia, documentatevi, leggete tanto, createvi degli obiettivi da portare a compimento, non abbiate paura di mettervi alla prova, leggete tanto, non fermatevi al primo fallimento, siate ardimentosi, leggete tanto. Ah, l’ho già detto leggete tanto? Io ti saluto Glinda e ti ringrazio per avermi dedicato un pochino del tuo tempo. Io naturalmente continuerò sempre a seguirti, a leggerti… e tu sarai sempre la benvenuta nella mia Locanda!Un saluto a tutti e grazie mille per avermi ospitato in questo bellissimo luogo di passioni, parole e sorrisi! Vi abbraccio fortissimo!