Incredibile gaffe di Perri che inserisce il fascismo tra gli ideali!

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Durante le celebrazioni del 25 aprile riesce a mancare per il secondo anno consecutivo il presidente della Provincia Massimiliano Salini, ma il sindaco Oreste Perri c’è e si fa notare per una gaffe immensa, sproporzionata, disumana, incredibile, inconcepibile. Parla della

crisi economica e sociale grave, e aggiunge che “essa deriva non soltanto dalle difficoltà di un’economia che non riesce a sollevarsi, ma segna lo smarrimento dei valori e degli ideali portanti del nostro sistema sociale. Per questo è importante ritrovare quel filo conduttore che, dalle gesta del Risorgimento alla lotta per la Resistenza, condusse alla rinascita della nazione”.

Il problema di Perri è tra il Risorgimento e la Resistenza c’è il fascismo. Perri non riesce a dichiararsi antifascista, non gli riesce. Peggio ancora, attribuisce la causa della crisi economica a uno “smarrimento dei valori”. Fenomeno che varrà a spiegare in parte la corruzione e l’evasione fiscale, il quieto vivere con la criminalità organizzata e la droga che corre ovunque e altri gravi danni subiti dal tessuto sociale, ma non è una carenza di idealismo, di amor patrio, di sentimento dell’unità nazionale che causa una crisi. Il dato è un’enorme disuguaglianza tra le classi economiche e la crisi tremenda del ceto medio. Lavorare non basta più: si rischia di essere sfrattati e di essere indebitati fino al collo. Ecco il problema. Il lavoro produce valore e ricchezza come prima ma viene umiliato dal sistema finanziario e dalla decadenza dei diritti e altri fattori internazionali. Il lavoratore può essere idealista, patriota e strenuamente impegnato nel tutelare la democrazia ma viene sconfitto da che? Dalle leggi ingiuste e da poteri feroci.

Rinasce l’autoritarismo, spuntano negli Stati europei forti movimenti xenofobi, di estrema destra, nazionalisti, di stampo anche neonazista. Il problema è attuale, come ha dichiarato lo studente Tobia, nel primo intervento.