Renzi - spiegano da Palazzo Chigi - aveva accolto da alcune settimane l'invito di Amici - dove era stato gia' ospite poco più di un anno fa, nella 'storica' apparizione in giubbotto di pelle alla 'Fonzie' - pur ponendo il problema della par condicio. Di fronte alla presa di posizione di Mediaset, il premier ha deciso serenamente di rinunciare, pronto a tornare in futuro dalla De Filippi. L'ultima puntata utile in questa edizione sarebbe quella di domenica 25 maggio (e non sabato 24, per fare spazio alla finale di Champions League): ma e' difficile immaginare una presenza del capo del governo nel giorno delle Europee, a urne aperte, e in vista dei possibili ballottaggi per le amministrative.
Dal Pd Silvia Fregolent commenta: «La paura fa 90. L'azione riformatrice del governo Renzi sta cambiando volto all'Italia e ciò intimorisce e imbarazza i suoi avversari politici. Mediaset si adegua e sacrifica gli ascolti alle ragioni della campagna elettorale». Silvio Berlusconi, invece, si chiama fuori dai sospetti di pressione sui vertici dell'azienda: «L'ho appreso dalla stampa e ho saputo che c'era una violazione di una risoluzione» dell'Agcom, dice a Piazzapulita. «Prendo atto che e' una cosa non possibile perche' questa disposizione vige tuttora», ma «con Mediaset non ho rapporti frequenti». Certo e' che il caso Amici e' esploso a poche ore dal lungo intervento dello stesso Berlusconi a Domenica Live, su Canale 5. Ma formalmente il programma di Barbara D'Urso non ha problemi: e' realizzato dalla testata Videonews e quindi gli ospiti politici sono ammessi.
Non a caso la conduttrice, chiudendo ieri l'ultima puntata, ha ricordato che «restano aperti gli spazi di Pomeriggio Cinque per gli altri leader». Solo pochi giorni fa era scoppiata la vicenda della Partita del Cuore, prevista il 19 maggio (in diretta su Rai1): Renzi, pronto a scendere in campo nel match dedicato ad Emergency, ha dato forfait dopo le polemiche sollevate in particolare dal Movimento Cinque Stelle che ha invocato la par condicio. «Colpito e affondato una seconda volta in pochi giorni. Il tassator bugiardo Matteo Renzi ci aveva provato ancora a violare le regole della par condicio. Ma da ieri abbiamo attivato il tam tam ricordando il regolamento dell'Agcom», rivendica Maurizio Gasparri. «Anche questo episodio - gli fa eco Daniele Capezzone - dimostra che ha ragione Berlusconi: le norme sulla par condicio impongono una gabbia sbagliata. Spero che si ponga in campo il cambiamento di queste norme illiberali».