Indaco, bambini prodigio.
Creato il 26 novembre 2010 da Filippovoyager
Che esistano proprietà sovrannaturali è una cosa su cui non tutti sono disposti a giurare. Nel lungo scorrere della storia sono sempre esistite figure che hanno segnato la loro e l'altrui esistenza con l'assoluta convinzione di essere "superiori", di avere poteri speciali. Maghi, streghe, stregoni, chiromanti, veggenti ed altri. Chi reale, chi fittizio, comunque ognuna di queste figure ha sempre suscitato attorno a sé sentimenti ed interessi contrastanti. C'è sempre stato chi li ha apertamente criticati e malamente giudicati e chi, invece, li ha sempre supportati e sospinti dando luogo anche a fenomeni di massa che hanno influenzato, in alcuni momenti, la storia. Molte teorie attuali ci propongono l'ipotesi che, addirittura, molti dei fatti che sono avvenuti nel corso della storia sarebbero stati fatti avvenire a causa del fatto stesso che siano stati presentati come previsioni, ed allora ciò abbia influenzato il nostro stesso modo di agire portandoci a far avvenire certe cose. Spesso e volentieri queste figure sono state isolate nel corso della storia; molto poche. Ma negli ultimi trenta anni si è verificato il comparire di strani, in un certo senso, bambini. Bambini che sembrerebbero possedere una capacità intellettiva non comune; bambini che sembrerebbero possedere anche talvolta poteri particolari ed una conoscenza antica, da divulgare all'umanità. I bambini Indaco. La prima definizione di "indaco" fu coniata da Nancy Ann Tappe ed espressa nel proprio libro: "Capire la propria vita attraverso il Colore". Tappe individuò un concreto, per lei terapeuta e sensitiva, affievolimento di certe colorazioni dello spirito delle singole persone. Un cambiamento importante; secondo molti studiosi, infatti, esisterebbe un legame tra le anime delle persone ed alcuni colori così leggibili e definibili come auree. Ogni individuo possiede un'aura, che cambia anche colore, sfumando, a seconda dello stato, ma che comunque rimane entro un campo di colore più o meno ristretto. La studiosa si accorse di come progressivamente vi fosse un affievolirsi della presenza di colori come rosa cremisi e fucsia e di come, invece, emergessero altri colori fino ad allora poco presenti o mai visti. Fino all'inizio degli anni '80(Il libro uscì nel 1982) Nancy Ann Tappe però si curò poco a fondo di queste anomalie, fino a quando un gran numero di genitori iniziò a rivolgersi a lei, per il comportamento dei loro figli che appariva anomalo, strano. Analizzandoli secondo il suo metodo, coi macchinari di cui disponeva, si accorse che l'aura che circondava questi bambini era "indaco", un colore mai apparso prima. Subito approfondì i suoi studi, analizzando il comportamento dei bambini, rendendosi perfettamente conto di come effettivamente il comportamento di questi fosse quasi anomalo e di come questi possedessero delle qualità e dei poteri incredibili. I bambini indaco sono estremamente sensibili e riescono a capire cosa alberghi nella nostra mente e nel nostro cuore; avvertono i cambiamenti degli stati d'animo delle persone. Secondo molti sarebbero giunti sul Pianeta Terra per aiutare l'umanità a progredire verso il bene supremo. Per consentire ad ognuno di noi di giungere ad una conoscenza perfetta, alla comprensione della tolleranza, a raggiungere l'amore incondizionato. I bambini indaco sarebbero quindi giunti con questo scopo, apparendo ai genitori come persone molto particolari, con atteggiamenti strani, curiosi. All'inizio degli anni ottanta l'improvvisa comparsa di questa nuova generazione di bambini indaco suscitò reazioni e letture erronee da parte dei rispettivi genitori. Si ritenne che essi fossero bambini con qualche problema, che non sapevano bene rapportarsi con gli altri, e che avevano comportamenti che facevano pensare a tutto forché ad una possibile conclusione quale quella di cui stiamo trattando. Spesso e volentieri si presentavano come iperattivi, indisciplinati, disattenti, con una forte propensione verso attività isolate. Nei loro occhi, se si incrocia col nostro, si avverte a detta di molti come la presenza di una conoscenza antica; come se i bambini indaco fossero una sorta di reincarnazione di grandi dell'antichità, o messaggeri veri e propri di un messaggio divino, di conoscenza ed amore universale. Le difficolta per i bambini indaco starebbero tutte nella comunicazione e nel rapporto con gli altri. Richiedono infatti un alto grado di attenzione e le loro difficoltà stanno tutte nel rapportarsi con gli altri. Infatti, per questo motivo, sono stati spesso e volentieri confusi con bambini con difficoltà reali a livello psicologico e comportamentale. Negli Stati Uniti, proprio per questa ragione, sono stati utilizzati molti psicofarmaci nel periodo dei primi anni ottanta, quando questa nuova generazione ha fatto la sua comparsa. E' così che molti in passato e nel presente sono stati etichettati come individui con un elevato deficit di attenzione; ma tutto ciò è dovuto al fatto che le loro menti non riescono a seguire né ad adattarsi ad un pensiero lineare, classico, ma avrebbero bisogno di seguire il loro, non normale in apparenza, ma ideale per la loro capacità intellettiva, ricchissima e produttiva; geniale. In sostanza dovremo riuscire ad individuarli, a comprenderli, sostenerli ed interagire con loro, che in pratica è come se fossero un successivo salto evolutivo della nostra specie. Quindi, se tutto questo fosse vero, molto probabilmente dovremo rivalutare certi interventi che certi medici e certi genitori decidono di applicare nei confronti dei propri figli o dei pazienti giovani che hanno in cura. Ma prima di fare questo bisogna imparare a distinguere un Indaco da un bambino che realmente ha un deficit di apprendimento o che concretamente possiede ha difficoltà a rimanere attento, ma che in realtà non è un Indaco. Intanto gli studi in questo campo devono progredire, e dobbiamo arrivare a chiederci quale sia un metodo ottimale per l'individuazione degli Indaco; le loro capacità sono molto elevate, la loro intelligenza sorprendente, veloce, fresca. Ma non consideriamola una leggenda o una storia inventata; bambini con tali capacità esistono realmente, e dobbiamo sapere come capirli, comprenderli e non bloccare il loro accrescimento cognitivo, così che ne traggano giovamento sia loro che tutti noi.
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