Mi smarrisco in quel complesso e affascinante riflesso dentro cui ritrovo sensazioni, sapori e colori che credevo perduti, perduti per sempre.
Tutto sembra facile con te.
Facile come quando ero bambino e rincorrevo con spensieratezza gli aquiloni nel cielo d’estate. Credevo che per ciascuno ci fosse un desiderio da esprimere, allora provavo a raggiungerli e niente sembrava impossibile.
I miei piedi nudi però non lasciavano che piccole orme che le onde avrebbero presto cancellato e quel paese dei balocchi sarebbe crollato sotto i colpi dell’indifferenza e dell’egoismo altrui.
E così, crescendo, ho rivolto gli occhi altrove e ho cominciato a inseguire i sogni come un cane fa con la sua coda. A vuoto e con insistenza.
Ma adesso che non sono più solo, adesso che ti ho accanto, mi accorgo di quanta bellezza sia nascosta dietro ogni angolo. Ho rialzato il capo e, indagando l’azzurro, ho scoperto con stupore che quegli aquiloni non se ne sono mai andati.
Ero io a tenere lo sguardo troppo basso. Ero io a non volerli vedere.