Resi pubblici oggi i risultati Global Nielsen Survey 2011: più della metà dei consumatori nel mondo si considera in sovrappeso e ha difficoltà a comprendere i valori nutrizionali sulle etichette. Si registra inoltre scetticismo su alcune informazioni indicate sulla confezione dei prodotti alimentari
I consumatori in tutto il mondo hanno in mente una sana alimentazione e i produttori di beni di consumo confezionati hanno l’opportunità di aiutarli. Etichette nutrizionali “consumer-friendly” possono essere un potente strumento di marketing in quanto i consumatori aspirano ad avere informazioni di facile comprensione” ha dichiarato James Russo, Vice President Global Consumer Insights di Nielsen.
Confusione sulle etichette
I consumatori del Nord America mostrano la maggior capacità di comprensione (57%). Il 58% degli intervistati statunitensi dichiara di comprendere le informazioni rispetto al 49% dei canadesi. Al contrario i consumatori in Asia Pacifico mostrano il più basso livello di comprensione del valore nutrizionale sulle etichette, con meno di un terzo (il 31%) che dichiara di comprenerle. I risultati dello studio Nielsen evidenziano che la confusione è maggiore nel mondo di lingua cinese e in altri Paesi del Sud Est asiatico, con maggiori livelli di conoscenza in India, Australia e Nuova Zelanda.
I consumatori europei sono divisi. Rispetto alla media europea del 45% che segnala una forte comprensione dei valori nutrizionali sulle etichette, si passa dal valore più alto del Portogallo con il 60% al 31% dei consumatori francesi. In Italia il 59% dei consumatori ha indicato di comprendere appieno le informazioni sulle etichette dei prodotti alimentari.
I consumatori mostrano scetticismo sulla salute
Lo studio Nielsen evidenzia che gli intervistati globali sono scettici circa l’accuratezza e la credibilità delle indicazioni sulla salute che trovano sulle confezioni degli alimenti, come ad esempio “basso contenuto di grassi” e “tutto naturale”. Su 10 categorie di contenuti nutrizionali esaminati (contenuto di vitamine, calorie, biologico, grasso, prodotti importati, prodotti freschi, completamente naturali, vera frutta, salutari per cuore e non artificiali), più di due terzi degli intervistati globali dichiara che le informazioni nutrizionali non sono mai o sono solo qualche volta degne di fiducia.
Le informazioni sulle calorie sono le più affidabili a livello globale ed europeo: il 33% degli intervistati ritiene che il conteggio delle calorie sia sempre preciso e il 58% le trova talvolta accurate.
Le vitamine e i grassi contenuti sono rispettivamente al secondo e al terzo posto come informazioni più credibili. Se la media europea segue il trend globale (35% calorie, 26% vitamine e 25% grassi), i consumatori italiani reputano sempre accurate le informazioni relative alla freschezza (31%), all’importazione (28%) e alle vitamine (27%).
I consumatori chiedono supporto per il conteggio delle calorie sui menù dei ristoranti
Più della metà degli intervistati in Europa (il 53%) vorrebbe che i ristoranti fast food includessero sempre nei menù le informazioni sul conteggio delle calorie e le informazioni nutrizionali, il 41% se lo aspetta dalle catene di ristoranti mentre la percentuale scende al 35% per i ristoranti gestiti privatamente.
Gli italiani, sempre attenti al benessere e alla linea si distinguono dai colleghi europei per l’alta percentuale di consumatori che ritiene importante la possibilità di controllare le informazioni nutrizionali sui menù: il 65% nei fast food, il 55% nelle catene di ristoranti e il 44% nei ristoranti privati.