Qualche giorno fa, lessi un articolo molto bello di una mia amica che scrive per India In&Out. L’articolo diceva che gli indiani sono nostri lontani parenti, effettivamente abbiamo degli atteggiamenti che somigliano molto ai nostri cari amici dalla testa dondolante. Gli indiani per esempio gesticolano un sacco, amano mangiare e bere (brode e robe analcoliche ma vabbè) e amano chiacchierare.
L’India, in poche parole, è un’Italia gigante del dopoguerra, con l’enorme differenza che dal dopoguerra sono passati un po’ di anni. Il problema in India, secondo me, è che uscire da questa situazione di stallo non è conveniente per quel 10% di persone che detengono un po’ di soldi e campano sulla schiavitù legalizzata. Per farvi capire, qui c’è gente che non sa neanche cosa significa alzarsi dalla sedia e prendersi un bicchiere d’acqua perché hanno la serva che gliela porta. Incredible India.
L’India è un paese con un piccolo problema di sovrappopolazione ma soprattutto con un piccolo problema di sovrappopolazione di incapaci. Questo, purtroppo, è il paese in cui lo scemo del villaggio regna, ma non regna solo per qualche giorno, regna sovrano forevvah. Qua, se sei cretino, e dici una cosa cretina, tutti ti osannano, non mettono neanche in dubbio il fatto che tu sia un coglione, e sapete perché? Perché il suddetto coglione ha i soldi, sbraita e odia gli stranieri, ma si veste occidentale perché fa figo. Qua il ricco, anziché valorizzare le persone valide, pensa al suo piccolo giardinetto, ai suoi tremila servi e a come fare per lavorare meno urlando di più. In questo enorme caos, in cui i poveri diventano sempre più poveri, i ricchi sempre più ricchi, gli stupidi sempre più convinti di essere nel giusto e i saggi sempre più abbandonati a loro stessi, io sopravvivo. Ormai sono giunta alla conclusione che l’umanità tutta o fa un passo indietro o boh, a questo punto spero nell’estinzione della specie.
La mia privilegiata situazione di “osservatrice della catastrofe” mi ha fatto notare quanto sia vero che l’Italia sta prendendo proprio la piega dell’India, vive una situazione di stallo e di chiusura mentale così forte che fra dieci anni ci troveremmo le vacche a pascolare per strada perché su internet un cretino ha detto che queste sono sacre e vivono bene in mezzo allo smog. Dovete sapere che io ho una profonda stima per l’essere umano, credo che ogni persona in fondo al proprio cuore sappia di essere importante, sia consapevole di avere un ruolo nel mondo, il problema è che spesso abbandonarsi al lassismo è facilissimo. Gli indiani insegnano, è una strada in discesa, una volta che l’hai presa tornare indietro è impossibile. Qui in India, tutte le tradizioni belle e antiche stanno lentamente scomparendo perché non fanno Occidente. Via i parchi, via le campagne, iniziamo a costruire centri commerciali senza alcun ritegno, society che nascono ovunque, strade danneggiate e guai a insegnare il codice della strada che tanto qua guidano tutti. Molti italiani si stupiscono del fatto che molti indiani credono ancora agli astrologi e agli sciamani, io invece mi stupisco del fatto che in Italia ci sia ancora gente che guarda Le Iene o Striscia la notizia. Diciamoci la verità, che tanto siamo fra amici, non molto tempo fa il programma Le Iene ha passato non pochi guai perché aveva “leggermente” distorto la verità su temi importanti quali stamina e vaccini. Io, in quei giorni, ero felice, non tanto perché finalmente qualcuno aveva sputtanato il programma, portando a galla la verità, ma perché si voleva dare un freno a quella cosa terribile chiamata “disinformazione”. Credevo veramente che quello sarebbe stato l’inizio di una nuova presa di coscienza, ero certa che finalmente lo spettatore non si sarebbe più fatto imbambolare da tette, vestiti neri e un linguaggio che fa figo e smaschera la kasta. Invece no, con un colpo di coda degno del gatto e la vope, Ilary si rifà ingravidare, ripartono i servizi e tutti i miei contatti FB commentano il programma, fieramente, perché l’informazione (ma solo quella che vi fa comodo) vince. Ma chi se ne frega se i genitori non vaccinano più mettendo a rischio anche la vostra di salute, chi se ne frega se fino ad un anno fa urlavate contro alle case farmaceutiche e adesso per un semplice mal di testa vi imbottite di oki. L’importante è che chi volete voi vi dica quello che volete sentire. Ecco, io dalla mia posizione privilegiata, qual è l’India, vi dico che da dove siete voi a dove sono io il passo è breve. Sbraitare contro gli immigrati ma snobbare i prodotti italiani perché non fa globalizzazione, preferire il marchio figo fatto in Cina, all’abito del sarto, ascoltare fregnacce in tv anziché andarsi a fare un giro, chiudere quella meravigliosa cosa chiamata “mente” non vi aiuterà e non aiuterà di certo l’evoluzione. Concludo dicendo che, voi e solo voi siete futuro, se volete mettere fine alla specie umana perché preferite farvi la guerra l’un l’altro, o far tornare epidemie di malattie che si pensava di aver sconfitto, fate pure. La sovrappopolazione è un problema serio e chi lo sa, magari quando saremo tutti morti al nostro posto torneranno i dinosauri, che erano fighi e non rompevano i coglioni a nessuno.