Indian Chieftain 2014

Da Racing Cafè
Dopo la presentazione del Thunder Stroke 111, il ritorno effettivo del marchio Indian (di proprietà del gruppo Polaris) è stato sancito, qualche settimana fa, con la presentazione a Sturgis della gamma 2014 che prevede tre modelli, caratterizzati tutti da una stessa base tecnica e da diversi livelli di allestimento. 

Indian Chief, Indian Chief Vintage e Indian Chieftain sono le punte di diamante con il quale il marchio americano punta ad erodere quote di mercato alla rivale d'eccellenza, l'Harley-Davidson. A differenza della Victory - anch'essa di proprietà Polaris - ma troppo recente e con poca "storia alle spalle", l' Indian punta invece proprio sul marchio per conquistare nuovi appassionati, magari proprio da strappare a Milwaukee: non è un caso che i nuovi spot pubblicitari che lanciano le Chief sul mercato, siano proprio basati su questo dualismo tutto made in Usa. La moto che ho scelto per presentare la nuova Indian è la versione top di gamma, in gergo chiamata "bagger" e destinata ai lunghi viaggi. La Chieftain è dotata di accessori che possono essere definiti standard per questo tipo di moto, come connessione Bluetooth, parabrezza elettrico, avviamento e chiusura delle borse keyless, radio, e controllo pressione pneumatici. Il peso si aggira sui 385 kg in ordine di marcia e rispetto alle altre Chief ha anche una diversa inclinazione del cannotto di sterzo e un interasse più corto. Anche per le Indian è stata allestita una ricca gamma di accessori e di abbigliamento dedicato. In America le Indian avranno una garanzia di 5 anni e il prezzo della Chieftain è stato stabilito in 22.999 dollari. In Europa il prezzo potrebbe lievitare e qualche informazione in più sarà resa nota ad Eicma 2013. Spero che il gruppo Polaris decida di investire anche in Italia in modo adeguato, magari con una filiale diretta per i due marchi motociclistici che ora si trova a gestire. Il marchio Victory stenta a diffondersi e spero che non succeda lo stesso anche alle nuove Indian. Dopo aver creato modelli che hanno tutte le possibilità di contrastare la rivale americana per eccellenza, credo che l'aspetto più difficile sia ora creare l'assistenza post-vendita delle moto prodotte. In questi tempi di crisi, spendere molto per una moto e non avere concessionarie efficienti e capillari sul territorio vuol dire partire già con il piede sbagliato. Francè






















Foto: totalmotorcycle.com, Indian e Cycle World

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