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Indici Usa sotto pressione Dati macro negativi contribuis...

Da Pukos
Indici Usa sotto pressione Dati macro negativi contribuis...

Indici Usa sotto pressione

Dati macro negativi contribuiscono a rendere ancor più pesante una seduta che già non prometteva bene prima ancora di cominciare.

Dopo il bell’inizio di settimana questa seduta non ci voleva proprio, non tanto per “l’entità del calo”, quanto per “le motivazioni” che hanno portato a far privilegiare le vendite.

Il campanello d’allarme era risuonato già nella nottata, il crollo dello yuan era la peggior notizia che potessa arrivare dal gigante asiatico. Ci si è messa poi anche l’Arabia Saudita con quell’annuncio (che non ridurrà la produzione), ed a questo punto la giornata era già segnata.

E come se ciò non bastasse ecco che a Wall Street i titoli bancari vengono subissati dalle vendite.

Insomma una tempesta perfetta, si sono salvati solo pochi titoli in virtù di trimestrali migliori del consenso, per il resto diciamo che il mercato ha preferito “alleggerirsi” ed il timore, non proprio infondato, è che non sia finita qui.

Ciò che il mercato teme è che non ci siano le motivazioni per un “recupero” dopo la batosta subita nei primi venti giorni dell’anno, al momento l’aspetto forse più rassicurante è che comunque le Borse sono scese tanto e la situazione non sarebbe così grave da giustificare un nuovo crollo.

Ritengo tuttavia che si debba rimanere prudenti, una situazione come quella attuale, dagli anni della crisi, non si era mai verificata e quindi è bene stare alla finestra per capire gli eventuali sviluppi.

Dow Jones (-1,14%) pur terminando molto distante dal massimo di seduta il miglior titolo di giornata rimane Home Depot (+1,37%) in virtù dell’ennesima trimestrale convincente. Gli altri soli due titoli che hanno terminato le contrattazioni con un rialzo sono stati Wal-Mart (+1,30%) e Nike (+0,07%)

Sul fondo Chevron (-4,40%) subissato dalle vendite a seguito del deprezzamento del petrolio, forti vendite anche per i due bancari: JP Morgan (-4,18%) e Goldman Sachs (-2,61%). Storna pesantemente anche Microsoft (-2,79%).  

S&P500 (-1,25%) continua la risalita di Target (+2,10%), riagguanta subito quota 40 dollari Mondelez (+0,93%) e cerca di resistere su questi livelli Eli Lilly (+0,63%)

Nessun dubbio sul comparto più tartassato: Devon Energy (-6,85%), Anadarko Petroleum (-5,49%) e Conocophillips (-4,44%).

Nasdaq (-1,47%) dopo un inizio d’anno shock continua il recupero di Norwegian Cruise Line Holdings (+6,28%), acquisti anche su Ulta Salon Cosmetics & Fragrance (+1,86%), quindi T-Mobile US (+1,03%)

Sul fondo Western Digital (-7,22%), Micron Technology (-5,07%) e Seagate Technology (-4,62%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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