Arriva un momento in cui, dopo aver finto più e più volte di non conoscere qualcuno che una volta amavamo, qual “qualcuno” si trasforma davvero in un’altra persona. Allora la finzione lascia spazio ad una cruda realtà. Lo sguardo che ancora una volta incrociamo non è più quello nel quale sovente ci perdevamo.
Chi sei tu ora? Il passato e il passare del tempo ti hanno o no cambiato? Probabilmente si. E che cosa è rimasto di quello che eri, dei tuoi sentimenti, dei tuoi sogni, delle tue speranze? Hai infagottato il tutto per portarlo con te oppure hai lasciato questo fardello lungo il sentiero che la vita ha riservato al tuo cammino, per voltare pagina senza rimpianti?
È chiaro però che quella malcelata insicurezza ha ceduto il passo ad una rinnovata fiducia, in quello che sei, nel futuro che hai davanti, nel nuovo compagno di viaggio che ha scelto. Sei davvero tu un’altra persona.
È pur vero però che è cambiata anche la prospettiva da cui guardiamo la vita scorrere lungo i nostri giorni. Siamo cambiati noi. Amori, delusioni, errori hanno eroso poco alla volta l’idea che avevamo di noi stessi fino a darci la consapevolezza di chi siamo (stati) davvero. Ecco dunque realizzare l’evidenza. Chi è cambiato siamo noi!
E allora l’indifferenza che elargiamo con sprezzo di un passato e di un sentimento è un pleonastico esercizio di stile. L’eco di ciò che eravamo che torna a tormentarci in un settembre qualunque.