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Indifferenza complice dell'Occidente /Fulvio Scaglione /Estratto dall'editoriale del quotidiano "Avvenire"

Creato il 03 aprile 2015 da Marianna06

 

 

Fulvio-scaglione

 

Tutti i più seri e accreditati centri di studio, infatti, confermano che l’accanimento contro i cristiani è tratto tipico degli ultimi decenni. Secondo il "Pew Research Center" di Washington, i cristiani sono discriminati in 139 Paesi, ovvero in circa il 75% dei Paesi ufficialmente riconosciuti. Offese, minacce, emarginazione sui luoghi di lavoro, espropri, torture, uccisioni di massa. Come appunto in Pakistan e in Kenya in questi giorni, o come in Siria e in Iraq negli ultimi anni. E a questo proposito: non tutti i Paesi persecutori sono musulmani, ma comunque lo sono 41 dei 50 Paesi in cui essere cristiano è più pericoloso. Un dato che non può più essere ignorato.
Eppure, la mobilitazione internazionale intorno a questa realtà è quasi nulla. Come se i nostri Paesi, molto impegnati nella discussione sul punto fino a cui estendere i diritti "loro", avessero perso di vista la soglia minima dei diritti degli altri, a cominciare da quello di praticare liberamente la propria fede. Eppure nella persecuzione dei cristiani, come anche i meri dati statistici dimostrano, sta una delle chiavi per affrontare e risolvere, oppure per subire e lasciar incrementare, la vera emergenza del nostro tempo. Sarà impossibile, infatti, costruire un sano rapporto con il mondo islamico senza sciogliere questo nodo. Né avrà senso (e infatti non l’ha avuto) la pretesa di portare la democrazia o il nostro stile di vita se prima non avremo chiarito, anche a noi stessi, che cosa significa in concreto e che cosa comporta in realtà ciò che vogliamo esportare.
Non è un caso se, laddove l’occidente è intervenuto in questi anni, la situazione è poi peggiorata. A partire proprio dalla discriminazione violenta dei cristiani che, in larghe parti dell’Asia, del Medio Oriente e dell’Africa sono il più affidabile barometro sociale. Possiamo anche provare a ignorare questo nodo terribile e duro, così come i nostri politici e i mass media hanno fatto sinora. Ma allora dovremmo rassegnarci a passare da una crisi all’altra, in una ingiustificabile complicità con l’orrore.

                                       Fulvio Scaglione 

 

                     a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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