Dentro a quattro mura, protetti i vetri dalle persiane socchiuse, si ripete il rito dell’esistenza.
È un dialogo fitto, scambievole e muto, l’adolescenza aggrappata ai calzoni, la voglia di fare piano, di non finire, l’inconsueta furia delle cose segrete.
È una danza arcana, il frutto proibito, il naturale contarsi delle rughe, l’amore narrato e quello bevuto, l’arte e la magia del riconoscersi poesia.
Indisturbati vanno coloro che si proteggono a vicenda.
Chiara