Questa volta erano presenti tutti i migliori, Cavendish e Farrar compresi, tuttavia al Tour de France ha vinto ancora lui: Alessandro Petacchi, il tornado azzurro. A 36 anni Ale-jet è tornato, senza paura di esagerare, il più forte velocista del mondo e si candida prepotentemente per un ruolo da capitano ai prossimi Mondiali di Melbourne (adatti per le ruote veloci). Nell'arrivo odierno il corridore italiano è scattato ai 300 metri dall'arrivo con un'accelerazione prodigiosa, poderosa ed inarrestabile, annichilendo tutti gli avversari che invano hanno tentato una improbabile rimonta. Petacchi ha preceduto il neozelandese Dean ed il norvegese Boasson-Hagen; disperso nelle retrovie, invece, un deludente Cavendish, che sembra soffrire e non poco il dirompente ritorno ad alti livelli del velocista tricolore. ''Dopo la prima vittoria non avevo più nulla da perdere, quindi ho deciso di rischiare, provando ad anticipare i miei rivali. Ho visto che le gambe tenevano e poi quando vedi l'arrivo del Tour vicino il manubrio te lo mangi! Oggi stavo bene ed ho fatto ancora una grande volata'', il commento a caldo del vincitore. Questo Petacchi rappresenta ancora un patrimonio importantissimo per il ciclismo italiano e non è impensabile per lui programmare un grande finale di carriera che abbia il suo culmine con le Olimpiadi di Londra 2012 (il cui circuito sarà completamente piatto). Con campioni di tal calibro, infatti, l'età possiede un valore relativo. Da segnalare anche l'ottavo posto del giovanissimo Oss, ciclista completo che nei prossimi anni sarà uno dei pretendenti alle grandi Classiche del Nord. Sino ad ora, dunque, è ottimo il rendimento degli azzurri al Tour de France. Aspettando Ivan Basso sulle montagne...
Federico Militello