Settimana scorsa scrissi questo testo, una sorta di preghiera per un mantello stracciato, mantello di serenità distrutto dall’incedere violento della vita.
Quale lieta sorpresa accadde a Celtica, di cui vado parlando da giorni, nel vedere sia i figuranti che gli abitanti del bosco, indossare per la maggior parte il mantello.
foto dal web
E’ tradizione celtica appunto, l’uso di un lungo mantello di lana legato a mezzo di una fibbia sulla spalla .
fibbie per mantello
“Le tinture utilizzate per colorare gli abiti erano estratte da fiori ed erbe selvatiche e fissate con un mordente. Gli abiti erano di colori sgargianti e spesso ricamati.” ( tratto da “tarvisium celtica”). Solo le classi abbienti usavano i colori sgargianti e i ricami in oro raffinato; le classi inferiori utilizzavano colori meno appariscenti.
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Il mantello dell’abbigliamento celtico, sia di uso femminile che maschile, ha a corredo un cappuccio, che, nel periodo più tardo venne cucito lungo fino a metà schiena, detto cucullus.
Anche i guerrieri portavano il mantello, che veniva tolto in battaglia visto che era consuetudine combattere nudi.
foto dal web
Per chi volesse cimentarsi nella realizzazione di un mantello celtico, ecco le semplici istruzioni ( clicca qui il link)
E siccome mentre si cuce mica si dorme, consiglio vivamente di lavorare con la musica degli Hò-Rò ( sul palco di Celtica 2014) ….ehm…attenti al piede e alle mani, viene da tenere il ritmo!
Chiara