Indossare la maschera di Aulonia

Creato il 29 marzo 2014 da Almacattleya

 
un sogno di Aulonia
L'altro ieri sera mi sono unita a un corso di teatro e il bello è che stato tutto una sorpresa nel senso che quel pomeriggio non mi sarei aspettata ciò.
Uno degli esercizi che ci hanno fatto fare è stata quella di camminare indossando la maschera di un mestiere o di un personaggio, esistente oppure da film ecc...
Io ho pensato "Potrei impersonare Aulonia nella fase iniziale della storia."
E così ho fatto.
Ho indossato la sua maschera.
Finora non l'avevo mai fatto, la sentivo dentro di me e questo mi bastava. La disegnavo, scrivevo di lei sentendola dentro di me.
Ma la curiosità di indossare davvero le sue "vesti" ed esternarla agli altri è stata quasi una funzione catartica.
Abbiamo avuto del tempo per pensare a come dovevano essere le braccia, le mani, lo sguardo... Tutto.
Piano piano dovevamo indossare la sua maschera, a fasi.

Prima c'era il viso e così ho pensato a occhi spalancati. 
Niente deve sfuggire al suo sguardo e la bocca tenuta molle.
Poi c'era la parte superiore del corpo.
Ho pensato alle sue braccia, corte prime del gomito e poi lunghe. Allora le ho tenute attaccate al corpo con gli avambracci davanti.
Inoltre, poiché non può smettere di districare i fili, ho pensato che le braccia ce le ha sempre in continuo movimento anche quando guarda altro.
Devo essere sembrata proprio una schizzata agli altri, una da internare
Si è passati poi alle gambe.
Ho pensato che, avendo i fianchi grossi e le gambe sottili, lei camminasse a gambe distanziate.
Infine, al segnale, dovevamo dare la mano a chi incrociavamo e ho sempre travolto quello a cui davo la mano prendendogliela con tutte e due.
Ho immaginato che Aulonia è un personaggio solitario che lavora molto sugli altri (districa a loro i fili)
Quindi per lei, è sempre un piacere conoscere nuove persone e quando capitava che nello stringere la mano non trovavo nessuno, Aulonia guardava in giro per trovarne uno e, non trovandolo, se ne andava un po' sconsolata.
Infine dovevamo dire il proprio nome e ho immaginato che lei avesse un filo di voce.
Penso che nessuno che mi abbia visto si aspetti che in questo personaggio ci sia un'essenza divina.
Ma non è nel suo aspetto che sta quest'essenza, bensì in quello che fa.
Infatti l'atto di districare i fili che compongono i corpi delle creature può essere un vero atto creativo.
Magari ci saranno delle cose da perfezionare, da pulire (prima si ha la materia e poi la si ridefinisce)... Questo non lo escludo.
Comunque indossare la sua maschera mi ha permesso di capire ancora meglio il suo peso.

Ogni personaggio ha un suo peso in rapporto con il mondo.

 
Alla prossima.

P.S.: Per quanto riguarda le foto della Vernice Art Fair di Forlì e quella della Fiera di Illustrazione di Bologna purtroppo c'è ancora da attendere.
Appena riesco a metterle su computer, preparo i due post.

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