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Indovina chi viene a cena? / Un'iniziativa tutta torinese per i "cosiddetti" stranieri in città..

Creato il 10 novembre 2011 da Marianna06

La "reteitalianaculturapopolare.org", una onlus torinese, ha in programma per il 25 novembre prossimo, in città, una cena aperta a tutti i "nuovi" cittadini, provenienti da Paesi comunitari ed extracomunitari.

E ' un'iniziativa,che mi piace  evidenziare agli amici di Jambo Africa, perché personalmente la trovo  molto bella, oltre che valida, per via dell'incontro reale di persone,  sopratutto a livello di "crescita umana" e superamento di qualsivogliano barriere culturali.

L'organizzazione della "rete" è composta da italianissimi cittadini più gli "stranieri",   quelli disponibili e collaborativi, i quali insieme, dopo aver provato per anni e anni, e fin dagli inizi del  crescente flusso migratorio  in città, ad evidenziare la ricchezza del sapere e del saper fare degli aderenti- ospiti, ora si sta ponendo il problema dell'integrazione autentica, che è poi accoglienza senza pregiudizi di sorta,amicizia vera, attraverso l'iniziativa di queste "cene".

Niente di straordinario in apparenza ma tantissimo invece, a ben rifletterci, per quel che significa "ascolto" e "accoglienza" dell'altro da me.

E la cosa funziona appunto con l'apertura delle case degli aderenti alla rete ,dove gli ospiti, per una sera, sono invitati a cena.

Le cene sono organizzate per l'intero anno, insieme alle famiglie che hanno deciso di aderire e portare avanti con continuità e  serietà il progetto.

Il contributo per ogni singolo è ad offerta libera ( a partire da un minimo di 15 euro) e viene devoluto ovviamente alle famiglie ospitanti.

Quest'anno c'è già stata una prima cena il 25 ottobre scorso e, nell'occasione, hanno condiviso il "cibo" famiglie etiopi, cinesi, marocchine, albanesi, argentine e piemontesi.

Un'istantanea di come l'umanità dovrebbe davvero incontrarsi e mai scontrarsi.

Stesso copione e stessa scena dunque, prossimamente, il 25 novembre a venire.

Per chi fosse interessato a vivere l'esperienza di questo progetto  ,e si trova a Torino o in Piemonte,  l'indirizzo email è [email protected] .

E il bello della cosa è che lo si sta facendo in un momento  economicamente difficile per il nostro Paese e quindi più degno di sottolineatura.

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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