di CARLO VALENTINI
Nuovi prodotti, la scelta di Amazon per rafforzarsi sul mercato interno, l'acceleratore sull'export verso Germania, Svizzera e Olanda per parare i consumi calanti di Cina e Russia. E' il piano messo a punto dal Latterie Soresina, uno dei gruppi leader nella vendita di latte (ha acquisito anche la Centrale del latte della Lombardia), latticini e formaggi.
Il catalogo dei prodotti è in evoluzione: l'ultimo nato è il grana padano in lattina. Si tratta di un grana invecchiato, grattugiato e che, con l'occhio rivolto all'export, è appunto contenuto in una lattina d'alluminio (formato da 160 grammi) che si apre con uno speciale tappo salva freschezza. Il tutto sarà spiegato ai consumatori con un'apposita campagna di marketing.
Poi, la svolta Amazon. La prova avviene col burro per poi posizionare tutto il catalogo. Il servizio del colosso americano che tra poco entrerà a regime anche in Italia si chiama Prime Now. A Milano i prodotti vengono consegnati entro un'ora. Miracolo (o quasi) di un'organizzazione già sperimentata.
Da tempo si parlava dello sbarco sul negozio digitale più grande del mondo, nato coi libri, dei prodotti alimentari. Soresina è per ora il principale fornitore di burro, il gruppo Peviani è invece il fornitore di riferimento per quanto riguarda la frutta, ma il catalogo Amazon si sta rafforzando con surgelati, pane, pasta, caffè, bibite, vini. Entro l'anno il bacino di consegna da Milano e dai 34 Comuni dell'hinterland si allargherà gradualmente.
Del resto, secondo un dossier Coldiretti-Eurispes quasi un italiano su quattro (19,3%) acquista prodotti alimentari on line, un dato più che raddoppiato rispetto al 2015 (6,1%).
Con l'ingresso nel pacchetto-Amazon, Soresina rafforza la sua capacità distributiva e già sta aumentando del 4% il fatturato interno. C'è da superare il difficile momento che stanno vivendo alcuni mercati: il forte calo delle importazioni da parte della Cina del latte in polvere e l'embargo russo hanno creato la compressione della domanda mondiale dei prodotti lattiero caseari e, nel caso della Russia, la diffusione di prodotti made in Italy taroccati. Negli ultimi quattro mesi del 2015, la produzione casearia russa di formaggio ha registrato infatti un sorprendente aumento del 30% e riguarda anche imitazioni di mozzarella, robiola e Parmesan. "Un danno enorme- commenta Tiziano Fusar Poli, presidente Soresina- per l'alimentare italiano che sarà molto difficile recuperare". Inoltre in Cina le importazioni di latte in polvere hanno subito un tracollo nel primo semestre 2015 del 28% per il prodotto scremato e del 56% per quello intero. Perciò Soresina sta supportando con operazioni di marketing l'ampiamento di quote di mercato in Germania, Svizzera e Olanda, oltre a rafforzare la succursale aperta a New York. "L'export- dice Fusar Poli- è ormai il 30% del nostro fatturato, anche l'alimentare ormai deve accettare las sfida della globalizzazione e competere sui mercati, tagliando l'erba sotto i piedi alle contraffazioni".
Il gruppo, con sede a Soresina (Cremona), comprende 208 soci produttori localizzati tra il cremonese e il milanese. L'atto costitutivo è datato 1900. Diciannove agricoltori decisero di unirsi per difendere le loro produzioni. Oggi i soci sono 220 e conferiscono oltre 3 milioni di quintali di latte l'anno. Il fatturato 2015 è stato di 308 milioni di euro (il 30% della produzione del formaggio viene esportata). Con la leadership nei primi due formaggi della classifica italiana, il grana (2 miliardi di euro è il valore al consumo di questo formaggiuo) e il parmigiano-reggiano (1,9 miliardi). Al terzo posto nella classifica vi è il gorgonzola (550 milioni).
17.03.2016