DOVE
Laigueglia (SV)
QUANDO
19 febbraio 2015
VINCITORE
Davide Cimolai (Lampre – Merida)
COLORI
azzurro come il cielo, blu come il mare, giallo come i limoni.
COSE SPECIALI
il muretto dei ciclisti, la focaccia.
Laigueglia e il vento, i bambini che ci giocano dentro, a pallone tra la schiuma bianca di strati e strati di onde. Mare impetuoso e azzurro da non crederci in una giornata di febbraio. Ma qui gli inverni son così, ogni tanto ti sembra primavera. Ogni tanto le palme luccicano nell’azzurro come d’estate.
Il gruppo scorre lento nei vicoli prima della partenza. Tra il buio e la luce, le coppie che si tengono per mano guardano stupiti le biciclette che passano tra un negozio e l’altro, sfiorano i muri. I pensionati con la Gazzetta in tasca e la lista partenti in mano: la stropicciano, la mangiano con gli occhi.
Tutto questo sole in faccia, azzurro del cielo, azzurro del mare. I bambini gridano, i ciclisti partono. Chi sono? Li applaudono.
Il budello scuro, vicoli e squarci d’azzurro nel buio. Il profumo della focaccia ti cola dentro come il formaggio che ci mettono. Dicono che è l’acqua a renderla così buona, fuori da qua, lontano dal mare, perde tutta la sua magia. D’improvviso. Ma sono i luoghi a fare i cibi. Figli cresciuti da mani che li amano. L’amore è il segreto di tutto, persino quando si tratta di un impasto di olio e farina e acqua e sale.
La mimosa in anticipo. Nuvole gialle nei giardini, contro i muri colorati come quadri, come quei quadri che trovi nei vicoli, materici, impastati. Gli intonaci delle case sono ancor più vividi spogliati da questo sole del primo pomeriggio, come le arance che crescono sugli alberi delle piazzette. Così lucide che sembrano finte.
Scatti che evadono come onde e ritornano al mare. Breve burrasca di volata e di arrivo nell’ombra che rende il mare più languido, pronto alla sera. Ruvida, gentile e selvatica come le agavi che si aggrappano alle rocce, le macchiano in lontananza con i loro tentacoli verdi e molli. Fanno compagnia alle buganvillee. Ma non è ancora stagione per i loro fuochi d’artificio. Lascia un po’ di salsedine questa aria che si ritrovano in faccia dopo la corsa. Polvere e sale che si mischia al sudore.
Il vento spazza l’orizzonte, lo disegna con il righello e un pennarello blu. Ci sono strade di impronte sulla sabbia che da lontano sembrano strisce di aerei.