Inediti 2015 | CAP V | Tirreno – Adriatico

Creato il 04 dicembre 2015 da Emialzosuipedali @MiriamTerruzzi


DOVE 
Camaiore (LU)
QUANDO
11 marzo 2015
VINCITORE
Adriano Malori (Movistar Team)
COLORI
verde bottiglia come il mare, bianco come il lungomare, argento come i luccichii sull’acqua
COSE SPECIALI
La spiaggia deserta, la rotonda sul mare.


Il mare verde come il fondo di una bottiglia, agitato, rotolante sulla battigia. E le onde che fanno conchiglie semi invisibili, ne disegnano il contorno con la spuma. Conchiglie enormi e lievi come gonne di ballerine che vengono mangiate da altre onde. Il moto continuo. Il mare. La danza. Gli ombrelloni aperti nel vento e la spiaggia infinita. Il lungomare bianco, come i bar, come gli hotel. Bianco accecante in quel sole di primavera. La Versilia fuori stagione è una specie di fiaba. Una storia da raccontare sotto voce. Là dove d’estate i bambini corrono forsennati con i gelati e il secchiello in mano, ora c’è un bianco silenzio, le bandiere che sventolano e fanno rumore. Le terrazze vuote, come la battigia. C’è qualcosa che ricorda il mare del Nord, la sua bellezza furiosa e fredda e selvaggia e deserta.

Camaiore  sei una specie di rifugio per scrittori che hanno bisogno di silenzio, di sentirsi attorno le voci che sono passate da lì. Le senti tutte. Nel frusciare delle palme, negli alberghi che guardano il mare, nella sagoma lontana di una vela tra le nuvole grigie azzurre. Lingue di sabbia infinite, un ragazzino che passa sui roller come se fossimo negli anni Novanta quando tutti si sbucciavano le ginocchia per imparare ad andare sui pattini in linea. Vento che scuote tutto, che fa grandi le onde, che fa impennare un kite tra i luccichii del sole.
Vento che plasma le cronometro e plasma i corridori. Vento che lo senti addosso, lo senti contro. Il frusciare degli alberi, lo sventolio delle bandiere e le mani giunte prima di una partenza, gli occhi chiusi che tutto si svuota, che tutto fa spazio ai chilometri. Niente altro esiste. Cronometro che sei silenziosa e selvaggia, covi l’uragano senza dire parole.  Come la Versilia.

Le dita lunghe e nervose aggrappate alle appendici, il sudore che piove sulle biciclette e poi la calma controllata, le mani che toccano i caschi, ragazzi chiusi in una bolla. Il vento è ancora più forte, la sfida oscilla tra i secondi. Tutto comincia e finisce lì. Sulla linea di strada che costeggia idealmente la spiaggia. Infinita terra tutta diritta che l’aria plasma a favore suo.

Una striscia di luccichii sull’orizzonte scuro. Il mare è una bottiglia agitata. Sul pontile il vento scompiglia i capelli, li tira, li sbatte. Gli stabilimenti sono vuoti e bianchi, gli ombrelloni sono meduse verdi e gialle  agitate su una lingua di sabbia infinita.
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