In tale architettura di galassie semantiche, il captcha assurge all'imprescindibile ruolo di custode dell'armonia del tutto. Come spirito santo, discreto buon pastore di greggi dialoganti, egli soltanto dona un senso a tutte le soverchianti, infestanti massificazioni verbali; espletando il suo compito il captcha trova la sua ragion d'essere, e noi con lui. il captcha può ben dirsi quel magico segnalibro che mette ordine nel grande faldone Treccani-Serafini del tutto pensabile, quindi favellabile. Ovviamente, perché il destino del captcha possa compiersi e disvelarsi, occorre crederci di una fede incrollabile. Ed è su questo fragile, invisibile piedistallo che l'universo gioca a sorte il proprio equilibrismo di sopravvivenza; affinché ogni giorno si rinnovi un sospiro miracoloso, che profuma di speranza e lacrime di gioia: captcha factum est, tandem! (ma va bene pure una monoposto eolica)
[...]
"I classificatori di cose, che sono quegli uomini di scienza la cui scienza consiste solo nel classificare, ignorano in generale che il classificabile è infinito e che dunque non si può classificare. Ma ancora di più mi stupisce che costoro ignorino l'esistenza di classificabili incogniti, cose dell'anima e della coscienza che abitano negli interstizi della conoscenza." [Fernando Pessoa]
K.