Ed era una vita e mezza che non mi succedeva di prendere un'influenza come quella che è mi è "scesa" (va bene dire scendere? un po' come quando ti viene sonno.. "mi è sceso un abbiocco" :P) la settimana scorsa. Certamente è da prima di cominciare l'università, quindi 5 anni certi che nn me ne restavo relegata a letto delirante per la febbre alta. Che ha toccato livelli mai esplorati prima, con il picco di martedì notte a 39.5°!!!
E così per una settimana intera me ne sono rimasta chiusa in casa dividendomi tra letto e divano. Insopportabile. E pensare che Guccini (lo so, scusatemi è una mania) in "Canzone della vita quotidiana" considera la cattiva salute così:
"...
e non sono peggiori i mali dei rimedi
la malattia è la noia del lavoro" sarà, ma io prferisco lavorare che ammalarmi!
Che poi succede sempre nei momenti meno opportuni. Quando avresti una marea di cose da fare.
1) Della serie, dovevo festeggiare (anticipatamente) il mio compleanno (a proposito, se qualcuno volesse farmi gli auguri, il giorno del mio compleanno è il 31 Gennaio!) con una mia amica Canadese, dal momento che lei compie gli anni 3 giorni prima di me... quindi tutte contente, lei rimaneva da me per il fine settimana, da venerdì a lunedì, decidiamo di fare super feseteggiamenti il sabato.
(la mia amica, Joanie, è quella a dx)
Morale della favola?
Sabato ero ancora rinchiusa in casa. E sono riuscita a vederla solo la domenica e il lunedì che l'ho accompagnata a Milano, ad un colloquio di lavoro.
2) Dovevo finire tavole e plastici in vista della prima revisione dopo le vacanze Natalizie.
Avevo fatto tutti i miei piani, ero giustissima... e la revisone (= non quella della macchina, bensì si mostrano al docente le modifiche fatte al progetto ecc) era obbligatoria, considerando che la volta prima, ancora a metà dicembre, era andata MOLTO MALE.
3) C'era la revisione da fare.
Influenza? C'est la vie!