Non si smorzano, anzi aumentano le polemiche sulla campagna di vaccinazione contro l’influenza A (H1N1). Secondo uno studio del British Medical Journal la (presunta, a questo punto) pandemia fu gestita in modo “poco trasparente” dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il British Medical Journal afferma che l’Oms tenne nascosto il legame di interessi tra alcuni dei suoi esperti e le case farmaceutiche Roche e Glaxo, fabbricanti del Tamiflu e del Relenza, i farmaci antivirali contro l'H1N1. Inoltre fu proprio l’Oms a portare i governi ad acquistare enormi quantità di dosi del vaccino permettendo a Roche e Glaxo di incassare circa 7 miliardi di dollari di profitti. Scrive Fiona Godlee, caporedattrice del BMJ : "Sulla base della nostra inchiesta e di quelle di altri giornali, è ormai inevitabile affermare che nessuno dovrebbe far parte di un Comitato tecnico se ha rapporti con le aziende che producono un vaccino, un farmaco o un dispositivo medico o di analisi. E questo a maggior ragione se si parla di commissioni per la salute pubblica. Gli esperti che sono coinvolti con l'industria potrebbero essere consultati, ma devono essere esclusi dal processo decisionale. Gli
Stati Uniti hanno compiuto importanti progressi con il Sunshine Act e altre normative, mentre la legislazione europea sulla gestione dei conflitti di interesse è attesa da tempo.""La pandemia non è mai realmente esistita". Questo è quanto affermato da Paul Flynn, l’estensore del rapporto presentato venerdì scorso davanti alla Commissione Affari sociali, Sanita' e Famiglia dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, che ha inoltre parlato delle vaccinazioni come "terapia
placebo utilizzata su larga scala”.Riportiamo sotto il testo integrale del
comunicato stampa dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa sull’argomento:
Strasburgo, 04.06.2010 –La gestione della pandemia H1N1 da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), delle istituzioni dell’UE e dei governi nazionali ha comportato un “enorme spreco di denaro pubblico” e provocato “timori e allarmi ingiustificati circa i rischi sanitari ai quali poteva essere esposta la popolazione europea”, secondo un rapporto della Commissione Affari sociali, Sanità e Famiglia dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, pubblicato oggi a Parigi. Il rapporto, preparato da Paul Flynn (Regno Unito, SOC) e approvato oggi dalla Commissione, in vista della discussione durante la sessione plenaria dell’Assemblea, che si terrà alla fine di giugno, rileva “la schiacciante evidenza che la gravità della pandemia è stata largamente sopravvalutata dall’OMS”, il che ha provocato una distorsione della valutazione delle priorità in materia di salute pubblica. “Questa pandemia non è mai realmente esistita”, ha dichiarato l’On. Flynn dinanzi alla Commissione, in occasione della presentazione del suo rapporto, e ha qualificato il programma di vaccinazioni come una “terapia placebo utilizzata su larga scala”. Nel testo adottato, la Commissione constata “una grave mancanza di trasparenza” nei processi decisionali, che desta preoccupazioni circa l’influenza che potrebbe essere stata esercitata dall’industria farmaceutica sulle decisioni prese. La Commissione teme che la perdita di fiducia dei cittadini nei pareri dei grandi organismi di salute pubblica si possa rivelare “disastrosa” in caso di grave pandemia. Più particolarmente, l’OMS e le istituzioni sanitarie europee si sono mostrate reticenti a pubblicare i nomi e le dichiarazioni di interesse dei membri del Comitato d’urgenza dell’OMS e degli organi consultivi europei direttamente responsabili delle raccomandazioni relative alla pandemia, hanno sottolineato i parlamentari. Fiona Godlee, redattrice capo del British Medical Journal, che partecipava alla riunione, ha tuttavia precisato che, secondo un’inchiesta condotta dalla sua rivista, gli esperti scientifici che hanno elaborato le linee guida dell'OMS sullo stoccaggio dei vaccini contro l’influenza erano stati pagati da gruppi farmaceutici che ne potevano trarre vantaggio. L’OMS ha avuto un atteggiamento “difensivo”, ritiene la Commissione, e non si è dimostrata disposta a riconoscere che la definizione della nozione di pandemia era stata modificata, né a rivedere le sue previsioni circa la portata e la gravità dell’epidemia di influenza suina. La Commissione formula una serie di raccomandazioni urgenti a favore di una maggiore trasparenza e di una gestione più avveduta in materia di sanità pubblica. Raccomanda inoltre di istituire delle garanzie contro “l’influenza di interessi particolari” e di prendere in esame la possibilità di creare un fondo pubblico per sostenere ricerche, test scientifici e pareri di esperti indipendenti, che potrebbero essere finanziati tramite un contributo obbligatorio versato dall’industria farmaceutica. Invita a collaborare strettamente con i media, per evitare “le notizie sensazionali e i discorsi allarmistici” nel campo della salute pubblica. Il rapporto deve essere esaminato dai parlamentari dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa giovedì 24 giugno, in occasione della sessione estiva dell’APCE, che si terrà a Strasburgo dal 21 al 25 giugno 2010.- FineAl di là dell’argomento specifico già di per se abbastanza scabroso, non possiamo non ammettere il ruolo negativo che purtroppo, spesso inconsapevolmente, ha avuto la “grande” stampa e l’informazione in generale sull’argomento. Pasqualino Placanica *
(pubblicato su costaviolaonline.it) *
su questo blog vedi anche: "Il paradosso del giornalismo moderno" e "Pandemia......di balle"