INFOGRAFICA-mente parlando arriva la mappa dello Street Food in Italia

Da Giovanni Pirri @gioeco

(@soniaperonaci) (@Tag24news) (@allinfo_mag) (@atuttosocial)

Social media, app dedicate, eventi, libri tutto sembra confermare l’evoluzione inarrestabile di un fenomeno di grande interesse.
E’ stata presentata di recente dal magazine Tag24 la mappa dello street food in Italia.

A tale proposito la Redazione del magazine ha chiesto a Sonia Peronaci, cuoca, scrittrice e fondatrice del sito di cucina Giallo Zafferano, cosa ne pensa dello Street Food e come si sta evolvendo questo trend ad esempio nella scelta delle materie.

Mentre una volta lo street food era considerato un cibo di ripiego fatto con il cibo avanzato, adesso invece sta diventando un cibo d’eccellenza e di conseguenza c’è più attenzione alla scelta delle materie prime, con locali che improntano la loro attività sullo street food e propongono quindi un cibo molto più curato.”

Inoltre durante il periodo estivo il cibo di strada si presta molto bene ad essere degustato in spiaggia “a Caorle ad esempio” – suggerisce Sonia – “ho gustato un ottimo cono croccante, cioè un cono di carta contenente un calamaro fritto, un po’ di pesciolini con il pescato del giorno e delle chips di polenta bianca.

Confessa però che il suo street food preferito si trova “tra Sicilia e Campania, due regioni dove tra dolce e salato è proprio una bella lotta.”

Non è un caso quindi se al primo posto delle ricerche sul web riguardanti i prodotti di street food troviamo la tradizione italiana per à regionali più ricercate come la piadina, la focaccia e lo strudel. All’interno della mappa dei sapori italiani troviamo anche le sagre locali e le manifestazioni culinarie dove è possibile assaggiare queste specialità.

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, lo street food rappresenta la scelta alimentare di 2,5 miliardi di persone ogni giorno.

In Italia, in particolare, il 75% della popolazione sceglie lo street food e di questo il 45% predilige i prodotti tipici locali, il 24% i cibi internazionali ed il 4% sceglie la cucina etnica.

A cosa è dovuta questa tendenza?
Sicuramente i nuovi ritmi di vita e di lavoro sempre più veloci e il poco tempo a disposizione esaltano le funzionalità e la comodità dello street food. Ma anche un’apertura ed una curiosità che spinge gli amanti del cibo ad assaggiare cose diverse, preferendo diverse piccole porzioni ad un unico grande piatto. Infine non bisogna sottovalutare l’aspetto economico.

Un recente sondaggio proposto dal Gambero Rosso mostra infatti che quasi il 40% degli utenti dichiara di scegliere lo street food per l’accessibilità economica, complice la flessione economica degli ultimi anni a causa della quale, secondo Coldiretti, dall’estate 2013 la spesa nei ristoranti è calata dell’11 % e sono aumentati gli esercizi di ristorazione che non prevedono il servizio ma solo la somministrazione.



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