Infondo, aldilà e apposto.

Creato il 28 settembre 2010 da Gloutchov
Sfrutto l'ottimo post di Livia per correggere degli errori che, spesso e volentieri, vengono fatti più per disattenzione che per ignoranza. Potrebbero essere scambiati per semplici refusi ma, guardando anche le chiavi di ricerca che portano al mio blog, ogni tanto mi sorge il dubbio che in giro ci sia un po' di confusione in proposito.
Lascio la parola a Livia... copiando e incollando dal post che vi ho già segnalato qui sopra.
...Facciamola semplice, senza ricorrere a verbose spiegazioni tecniche, ma partendo dal significato e da qualche esempio, aiutati dal Devoto-Oli:
In fondo: dal sostantivo “fondo”, che è la parte terminale di qualcosa, la locuzione in fondo significa “nella parte finale” o, figurativamente, “nella parte più intima”. Esempi: in fondo al cuore sai che è sbagliato, andrò fino in fondo a questa storia, in fondo non è un grosso problema.
Infondo: dal verbo “infondere”, che ha il significato di versare dentro, ma anche di ispirare, infondo significa “io suscito (uno stato d’animo, un’emozione)”. Esempi: Mario infonde speranza col suo discorso, infondi fiducia nei tuoi amici, prima della battaglia infondo coraggio ai miei compagni.
Al di là: locuzione dell’avverbio “là”, al di là significa “oltre una barriera non visibile”, anche figurata. Esempi: al di là della siepe c’è la villa del vicino, al di là del muro c’è un campo di grano, al di là della sua ostinazione è un bravo ragazzo.
Aldilà: è un sostantivo che significa “vita ultraterrena” o “luogo ultraterreno”. Esempi: ci ritroveremo nell’aldilà, credo nell’aldilà ma non nel purgatorio, chissà se c’è un aldilà per gli animali.
A posto: dal sostantivo “posto”, col significato di luogo, la locuzione a postosignifica “in un luogo assegnato” (per buon ordine o convenienza). Esempio: metti i libri a posto, sei un ragazzo a posto, sono a posto con la mia coscienza, è tutto a posto.
Probabilmente col tempo la variante apposto sostituirà “a posto”, dato che apporre è piuttosto desueto come verbo, così come apposta ha sostituito “a posta”. Ma fino a quando anche quest’univerbazione non sarà fissata sia nel parlato sia nella norma grammaticale è bene continuare a distinguere l’uso corretto e quello errato. Anche perché ciò che distingue un gioco verbale o una innovazione è la consapevolezza della regola grammaticale che si sta eventualmente violando. A posto così?

(l'elenco delle lezioncine di scrittura pubblicate fino ad oggi lo trovate qui).
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