Informazioni per principianti: sovraesposizione e sottoesposizione

Da Fotowilly
La macchina fotografica per poter registrare le immagini, deve lasciar passare il giusto quantitativo di luce che serve per impressionare la pellicola oppure il sensore, nel caso delle macchine digitali. In sostanza, la luce porta informazioni e viaggia nello spazio (non nello spazio inteso come spazio dell'universo ma spazio inteso come luogo "vuoto") ed è in grado di rimbalzare, ad esempio. Se io vedo il mio amico davanti a me e capisco che ha il maglione blu è perché la luce è rimbalzata su di lui e ha trasportato fino al mio occhio l'informazione sul colore della sua maglia.
Questo è il principio grazie a cui vediamo. La luce rimbalza sulle cose e porta le informazioni sui colori ai nostri occhi. Se in tutto questo procedimento andiamo a sostituire l'occhio umano con un apparecchio in grado anch'esso di leggere la luce e ricevere l'informazione che porta, possiamo in qualche modo "memorizzare" l'immagine che abbiamo davanti. Prima si faceva con le lastre, poi con la pellicola ed ora col sensore della macchinetta digitale.

Una foto esposta correttamente


Dicevamo che per poter registrare l'immagine, la macchina fotografica deve far passare la giusta quantità di luce che serve per riprodurre fedelmente l'immagine. Ma come si fa a calcolarla? Nelle nostre macchine, compatte o reflex che siano, c'è un apparato che si chiama esposimetro. Questo serve a calcolare la quantità di luce e quali sono i giusti parametri da impostare. Sulla ghiera della maggior parte delle macchine ci sono diversi programmi (Macro, Paesaggio, ecc.). Nelle Reflex ed in alcune compatte, ci sono  anche i programmi Automatico (P) e Manuale (M): il primo imposta la macchinetta automaticamente seguendo l'esposimetro, l'altro non lo calcola proprio e le impostazioni vanno date a mano.
A questo punto, la macchinetta legge i dati dall'esposimetro e decide di aprire l'otturatore (che è in sostanza quella parte che impedisce o permette alla luce di entrare nella macchinetta). I parametri che l'esposimetro deve decidere sono : quanto aprire l'otturatore (quanto deve essere grande il foro che lascia passare la luce) e per quanto tempo deve mantenerlo aperto. La giusta combinazione di questi parametri ci permetterà di esporre correttamente la nostra fotografia.
Tutto chiaro fin qui? Spero di si. Se non lo é, ti aspetto nei commenti....
Che succede se questa coppia di parametri non viene impostata correttamente? Semplice, potrebbe passare troppa luce o troppo poca. Nel primo caso la foto sarà sovraesposta, perciò apparirà più "chiara", nel secondo sarà più scura, sottoesposta.

Una foto sottoesposta


Entrambe le cose, se troppo esasperate, possono rendere la foto illegibile e perciò bruciarla. Altrimenti, di solito, c'è possibilità di correzione modificando luminosità e contrasto.
La sovraesposizione o sottoesposizione può anche non riguardare tutta la fotografia, ma soltanto una parte di essa (e in quel caso, non tutti i programmi permettono di risolvere il problema).
Ok, proviamo ad esasperare un po' il concetto. I valori otturatore:tempo di esposizione vanno a coppie. C'è una vera e propria scala in cui, per le stesse letture dell'esposimetro, più coppie danno lo stesso risultato. Questo significa che se aumento gradualmente entrambi i valori, il risultato non cambia. Ma se né cambio uno soltanto? Otterrò, appunto, una sovraesposizione o sottoesposizione. Ogni "scatto" del valore modificato aumenterà o diminuirà l'esposizione. Questo scatto si chiama STOP (in realtà, potremmo avere anche mezzo stop, un quarto di stop, ecc., ma sto cercando di semplificarla).

Una foto sovraesposta: vedi la parte alta?


Può succedere che voglio avere una foto sovraesposta, allora aumenterò di uno stop il tempo di esposizione.  Viceversa se la voglio sottoesposta.
Ok, per questo articolo mi sembra il caso di fermarmi. Spero che sia tutto chiaro. Questi argomenti, comunque, li riprenderemo spesso e magari li approfondiremo.