A Palermo un operaio, Giuseppe Randazzo, è stato schiacciato dal camion in cui si trovava che si è ribaltato, secondo le prime ricostruzioni, durante lo scarico di materiale.
In Val Venosta un agricoltore di soli 26 anni è morto per il ribaltamento del suo trattore.
Nei pressi di Avellino un altro operaio è caduto da un'impalcatura perdendo la vita.
Infine all’Isola d’Elba è morto fulminato un operaio di 49 mentre stava potando un albero nel giardino di una villetta Dal primo gennaio ad oggi sono morti sui luoghi di lavoro più di 200 lavoratori, a cui si aggiungono gli oltre 500 deceduti in itinere o sulle strade. Numeri che non possono lasciare indifferenti e che chiedono a gran voce l’intervento di tutte le forze preposte.
“In soli 4 giorni, tra cui un sabato e una domenica, ci sono stati 15 morti sul lavoro, una media impressionante che ci riporta ai peggiori giorni del 2011. Anche con la crisi, che investe tutti i settori, le morti sul lavoro rimangono una vergogna per un paese civile. E’ urgente che i lavoratori si facciano carico di queste tragedie, che l'attuale classe dirigente e la politica non vuole o non riesce ad affrontare”, sottolinea Carlo Soricelli, dell’Osservatorio indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro.
(Rassegna )