Già a settembre un nutrito gruppo, guidato dal giornalista Adalberto Guzzinati, aveva preso parte alla inaugurazione della mostra “ Pollock e gli Irascibili” dedicata alla celebre Scuola di New York. L’esposizione, curata da Carter Foster con la collaborazione di Luca Beatrice, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano ed è prodotta e organizzata da Palazzo Reale, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con il Whitney Museum di New York.
Anche attraverso l’esposizione di molte e significative opere dei 18 artisti, guidati dal più noto Pollock, il visitatore ha la possibilità di ammirare un panorama completo di un fondamentale stile artistico che seppe riproporre la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e di azione dell’individuo.
Si tratta della celebre Scuola di New York che rappresentò un fenomeno unico, che seppe caratterizzare l’America del dopoguerra e che influenzò a livello mondiale, con la sua forza, tutto il movimento artistico successivo. Nel gennaio del 1951 la rivista Life pubblicò la celebre fotografia di Nina Leen che ritraeva quindici dei diciotto “Irascibles” vestiti da banchieri. Al centro Pollock, con lui, oltre de Kooning, Rothko, Newman e Motherwell, Adolph Gottlieb, William Baziotes, James Brooks, Bradley Walker Tomlin, Jimmy Ernst, Ad Reinhardt, Richard Pousette-Dart, Theodoros Stamos, Clyfford Still e Hedda Sterne, unica donna del gruppo. Alcuni di questi sono gli artisti protagonisti della bella mostra milanese che proseguirà fino al 16 febbraio. L’ evento, che era molto atteso da tutti gli appassionati d’arte, soprattutto gli amanti della pittura statunitense, sta ottenendo un grande successo: “ Si tratta- dice Daniele Decia, gallerista ed esperto d’arte- di un grande appuntamento per gli amanti dell’ arte del XXesimo secolo. Pollock è stato uno degli artisti americani di assoluto livello, oggi presente nei maggiori musei del mondo e valutato cifre astronomiche. La mostra presenta anche opere di grande rilievo di alcuni degli artisti che vissero con Pollock e diedero vita alla Scuola di New York, come Rothko, Motherwell, De Kooning o Kline”.
La mostra meneghina dedicata a Pollock ed i suoi amici sta ottenendo grande successo di pubblico e di critica per la gioia dello stesso Luca Beatrice che ci ha detto: “Nell’album fotografico della storia dell’arte quello degli Irascibili è tra gli scatti più famosi, almeno quanto i Futuristi in abito da gran sera, i Dada immortalati da Alfred Stieglitz, i Surrealisti vestiti alla moda, fino ai cinque della Transavanguardia in smoking all’inizio degli anni Ottanta. Gli Irascibili, nonostante l’aspetto tutto sommato bonario, sono “tecnicamente” arrabbiati per il fatto accaduto, ma in generale questa condizione di protesta, sintetizzata peraltro nella lettera inviata il 20 maggio 1950 al presidente del Met e che contiene le loro rimostranze, li mette in una condizione piuttosto tipica ai tempi dell’avanguardia: fare fronte comune, lavorare insieme, condividere successi ed eventuali difficoltà in maniera compatta”.
La mostra, che presenta una cinquantina di capolavori provenienti proprio dal Whitney Museum di New York, ha aperto le celebrazione dell’“Autunno Americano” a Milano che è proseguita poi con l’apertura della grande monografica dedicata ad Andy Warhol, anche questa ancora aperta a palazzo Reale ( dove sta ottenendo anch’essa un meritato successo di critica e di pubblico).
CLAUDIO ALMANZI