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Iniziata con successo la missione IRIS, svelerà i segreti del Sole

Creato il 28 giugno 2013 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Interface Region Imaging Spectrograph (IRIS)

Credit: NASA

L'osservatorio solare IRIS (Interface Region Imaging Spectrograph) è stato lanciato questa notte, alle 4:30 ora italiana, a bordo del razzo vettore Pegasus XL dell'Orbital Science (Orbital), dalla Vandenberg Air Force Base in California.

IRIS è una missione NASA Small Explorer e osserverà il flusso della materia solare, come questa raccoglie energia e riscalda, mentre viaggia attraverso una regione poco conosciuta della nostra stella, la cromosfera, nella bassa atmosfera.

Questa zona di interfaccia collega fotosfera e corona solare ed è importante per capire come viene raccolta l'energia e quali sono i meccanismi che spingono il vento solare.
Per esempio, gli scienziati sperano di scoprire perché l'atmosfera esterna del Sole è 1.000 volte più calda della superficie della stella: la regione di interfaccia è larga solo da 4.800 a 9.600 chilometri, eppure le temperature saltano dalla superficie del Sole a 5.500 gradi Celsius, fino a 1 milione di gradi Celsius (o giù di li) nella corona.

"Che cosa causa questo aumento? Come funziona il trasferimento di energia dalla superficie, la superficie fredda, all'atmosfera estremamente calda?", si chiede Jeffrey Newmark, scienziato del programma IRIS della NASA.

Il lancio di IRIS è avvenuto in volo: l'aereo aereo carrier, circa un'ora dopo la partenza, raggiunta la quota di 12.000 metri, ha rilasciato il razzo Pegasus sopra l'Oceano Pacifico, circa a 160 chilometri a nord-est di Vandenberg. Dopo 5 secondi di caduta libera, Pegasus ha iniziato a spingere in orbita IRIS.

Dopo i primi 60 giorni di missione, IRIS inizierà la sua campagna scientifica.

Mentre gli osservatori solari già in orbita, come il Solar Dynamics Observatory (SDO) e Hinode, e le sonde STEREO (Solar Terrestrial Relations Observatory), offrono una vista completa del disco solare, lo spettrometro IRIS si concentrerà solo sull'un per centro per volta della nostra stella, raggiungendo una risoluzione di 240 chilometri. La sua visuale stretta e dettagliata dovrebbe completare informazioni e dati che già arrivano dalle altre missioni in corso.

"Iris ci mostrerà la cromosfera con una precisione senza precedenti. E' mia opinione che vedremo qualcosa di inaspettato", dice il vice responsabile scientifico della missione Adrian Daw.


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