InkStory: in edicola

Creato il 15 agosto 2014 da Amduscia

L'estate si dimostra sempre una stagione interessante. Al di là della canicola pomeridiana, dei pigri pomeriggi e delle scampagnate in luoghi più o meno remoti, l'editoria dei fumetti da edicola manda un piccolo sussulto,uno spasmo improvviso, simile a quello dei cadaveri in pieno rigor mortis, forse approfittando del fatto che le edicole si affollano di villeggianti annoiati in cerca di avventure da leggere sotto l'ombrellone.
Capita perciò di trovare fumetti o iniziative editoriali variegate e inusuali. Una di queste che mi accingo a descrivere è una raccolta in formato tascabile, rigorosamente in bianco e nero (ritorna ancora il tema "rigor"): "Horror Inkstory".
SEGNALI DI STILE
Particolarità degna di nota è la fitta presenza di fumettisti emergenti alle prese con storie e autori di qualità.
Prima in testa alla classifica, se proprio dobbiamo fare classifiche, è senz'altro "Una voce nella notte", disegnata da Mirko Andreoli. Difficilmente è possibile trovare adattamenti a fumetti di W.H.Hodgson (se escludiamo l'adattamento de "La Casa sull'Abisso" illustrato da Richard Corben) e le suggestioni intessute da Andreoli, con i suoi richiami a Breccia e a Toppi attirano immediatamente l'attenzione e catapultano il lettore nell'atmosfera horror che ci si attende da uno scrittore di questo calibro. Devo confessare di aver preso la decisione di comprare Inkstory solo dopo aver letto questa storia, scorrevolissima e ben distribuita da tavola a tavola.

   Segnali di stile
Lo SCONOSCIUTO MISTERIOSO

Non si può parlare di un secondo in classifica, il registro stilistico di Roberto Lari è diverso ma ugualmente suggestivo, in grado di rendere l'ennesimo riadattamento del "Dracula" di Stoker qualcosa di assolutamente originale.Spero in altri suoi lavori, magari con storie più degne.
RITORNO AL PASSATO
Il tratto di Filippo Argenton, ottimo disegnatore (e secondo me ingegnere mancato) riflette un po' la filosofia del fumetto . Disegni curati e particolari maniacali contraddistinguono questa storia.

GLI SCRITTORI
J.S.LE FANU-W.IRVING
 Peculiare la scelta di illustrare opere minori di scrittori come Sheridan Le Fanu e Washington Irving, spesso ricordati per i loro lavori più famosi: "Carmilla" e "La leggenda di Sleepy Hollow" ma tant'è, aggiunge sapore al sugo. Poe e i vari adattamenti de "Il Corvo" meritano sempre un occhio di attenzione e, per finire, due storie di "Bitter" Bierce dal finale esplosivo.


UNA INFELICE SCELTA DI TERMINI
Passiamo ora alle scelte editoriali.
Tanto per cominciare, l'idea di scrivere "dieci storie a fumetti ispirate a racconti di autori classici" a lettere nette e definite sulla copertina allontana almeno la metà del pubblico che si avvicina incuriosito.A ben vedere di classico c'è solo "Il corvo" di Poe e "Male di Luna" di Pirandello, entrambi inflazionati, entrambi proposti e riproposti."Classico", nell'immaginario collettivo italIota, è sinonimo di "pesante", "Manzoniano", "indigeribile". La scelta peculiare degli autori da inchiostrare rivela, invece, una certa regia che in alcuni casi si sposa con interessanti visioni stilistiche.
Per quanto riguarda gli altri autori la scelta riflette un certo buon gusto, o perlomeno, il gusto di una persona che conosce gli autori e vuole proporre un'offerta più ampia in un mercato che non ha mai visto l'affacciarsi di loro adattamenti. Ciononostante rimangono degli evidenti punti oscuri.
Tirare in ballo "il classico", usare opere di scrittori poco conosciuti al grande pubblico (ma comunque dei capisaldi del genere) e collegare una storia all'altra da "Caino": l'aiuto-becchino di un cimitero immaginario, così pericolosamente vicino a Zio Tibia da averlo disegnato calvo per introdurre una differenza evidente (tanto per introdurre una scelta originale) colloca il fumetto a metà fra una chicca per appassionati e un inedito di Creepshow all'italiana.
Viene il sospetto che chi ha diretto il progetto si sia ritrovato per caso fra le mani un'antologia horror curata da Pilo e Fusco e abbia pensato di accontentare appassionati e neofiti tirando fuori autori "nuovi" dal cilindro (Bierce è morto nel 1914, Pirandello nel 1936) spacciandoli per "vecchi" e definendoli"classici" (saranno classici della narrativa anglosassone ma non certo italiana, particolare che non sfugge agli appassionati).
Và bene, sarò un purista ma per rendere l'idea è come far uscire un fumetto con sù scritto: "Dante e le Veline: provocazione e poesia dal Sommo Vate" con l'idea di accontentare sia gli appassionati di Dante che i camionisti della tratta Firenze-Roncobilaccio, correndo il rischio di scontentare entrambi.L'altalenante coraggio editoriale italiano colpisce ancora.
LINK AGLI AUTORI
Mirko Andreoli (pagina FB) https://www.facebook.com/mirko.andreoli.1?fref=ts
Roberto Lari  http://www.robertolari.com/#/comics/4536815570
Filippo Argenton http://filippoargenton.blogspot.it/