Inn BoonsBoro Trilogy di Nora Roberts [La casa dei grandi incontri #2]

Creato il 12 giugno 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Nora Roberts

Nora Roberts, americana, è la regina incontrastata del rosa negli Stati Uniti. I suoi romanzi sono regolarmente presenti ai vertici delle classifiche. Ha venduto circa 85 milioni di copie nel mondo. Sposata e con due figli, vive nel Maryland. In 20 anni di carriera ha scritto 145 libri, 65 dei quali hanno raggiunto le vette della classifica.
Nora Roberts è un’elegante e geniale signora del Maryland, la scrittrice più famosa negli Stati Uniti, seconda solo a J.K Rowling, che si è fatta tentare dalla scrittura quando nel 1978 rimase reclusa nella sua casa isolata insieme ai due figli a causa di una eccezionale bufera di neve: per ingannare il tempo prese matita e block notes e iniziò una carriera da fare invidia ai più famosi divi di Hollywood.

Sitohttp://www.noraroberts.com/
Pagina Facebook: http://www.facebook.com/noraroberts

Inn BoonsBoro Trilogy

1. Il giardino dei nuovi inizi
2. La Casa dei grandi incontri

 Clicca sul titolo per andare direttamente alla recensione del libro.

Titolo: Il giardino dei nuovi inizi 
Autore: Nora Roberts (Traduttore: Silvia Demi)
Serie: Inn BoonsBoro Trilogy Vol 1
Edito da: LeggereEditore  (Collana: Narrativa)
Prezzo: 10,00 € 
Genere:  Narrativa, Classici
Pagine: 356 p. 
Voto
    

Trama: Lo storico albergo di Boonsboro, nel Maryland, ha visto succedersi guerre e momenti di pace, periodi prosperi e tempi difficili, ha cambiato gestione in diverse occasioni e si è persino vociferato che fosse infestato dai fantasmi. E ora nuovi cambiamenti sono in vista. Non solo perché i fratelli Montgomery e la loro eccentrica madre hanno deciso di ristrutturarlo; anche perché il nuovo progetto coinvolgerà le vite di molti. Un’ondata di sorprese travolgerà l’intera cittadina, e quando un tocco di rosa si affaccia all’orizzonte, portando una ventata di novità, nessuno dei tre fratelli verrà risparmiato. Ma c’è un altro progetto in cui Beckett Montgomery si è gettato a capofitto: fare innamorare la donna che sta aspettando di baciare da quando aveva quindici anni… Il romanzo di apertura di una nuova trilogia romance, dalla regina assoluta del genere.

Recensione
di Debora

Dall’altra parte delle strada si fermò e si girò a guardare, e solo per un attimo gli parve di vedere la forma indistinta di una donna affacciata al balcone.

Ero davvero curiosa di leggere l’inizio di questa nuova saga di Nora Roberts, e forse avevo troppe aspettative.
Nora Roberts utilizza davvero moltissimi dialoghi; sono necessari per il lettore e l’autrice li usa proprio per farci conoscere dei particolari, ma a volte è esagerata. Capisco che in un modo o nell’altro occorre descrivere il proseguo dei lavori di ristrutturazione dell’albergo, in cui si sono impegnati i fratelli Montgomery (anche questo nome mi pare poco fantasioso purtroppo!),  ma le conversazioni tra di loro a volte mi hanno davvero annoiata; le indicazioni del procedere della costruzione mi fanno perdere interesse. Sarà forse che sono una donna e questi dialoghi pratici tra uomini non mi incuriosiscono per niente?
L’autrice quando descrive l’albergo è molto precisa fornendoci molti dettagli che contribuiscono a rendere l’atmosfera più misteriosa, ma fa davvero parlare troppo i personaggi!

Veniamo ai fatti che racconta. Il protagonista principale di questo libro, (forse negli altri conosceremo meglio gli altri due fratelli?), Beckett, mi sembra che abbia le cose fin troppo facili; è innamorato pazzo e sembra che ami anche i figli della donna di cui è innamorato. Quale uomo sopporta tre piccole pesti così fin da subito senza troppi problemi? Forse perché Beckett stesso non è figlio unico e sa bene come ci si sente e quali sono le dinamiche che intercorrono tra fratelli. Ma ugualmente questa spiegazione a me non convince e mi sembra un uomo troppo perfetto.
La madre di Beckett poi, una donna molto decisa e intraprendente, che forse incontreremo nei libri  futuri, conosce già la fiamma del figlio e per giunta le è molto simpatica e tifa per lei. Insomma sembra nelle prime pagine del libro che per loro la strada risulti già spianata!

La figura di Clare viene molto esaltata; lei è una donna rimasta vedova molto presto, con due figli da badare e uno in attesa. Per tutto il libro viene raccontata la sua quotidianità, come madre alle prese con tutti i problemi che i figli ti possono dare. Molto dolci e carini i dialoghi tra lei e i suoi bambini; è una madre severa, ma allo stesso tempo giocosa e ironica. Il lettore però ad un certo punto si domanda se Nora Roberts consideri il lettore stupido; ci rendiamo perfettamente conto che questa donna ha avuto difficoltà, ha aperto un’attività da sola per poter sfamare i suoi figli, è impegnata praticamente 24 ore al giorno tra casa e lavoro, quindi non serve esplicitare continuamente il fatto. Una volta detto basta. Non voglio dire con questo che non ho apprezzato la figura di Clare, ma non mi è piaciuto il modo dell’autrice di descrivercela. 

Fin dall’inizio del libro poi viene accennata l’esistenza di una inquietante presenza femminile nell’edificio,un fantasma, che si fa sentire principalmente attraverso l’odore di caprifoglio. Beckett, soprattutto, ma anche i suoi fratelli,  parlano di fantasmi come fosse una cosa normalissima. Il lettore però prima di “vedere” questo spirito deve aspettare un bel po’; solo superata la metà del libro accedono fatti più interessanti e misteriosi. Peccato, perché io come lettrice mi aspettavo molto di più da questa parte della vicenda e non dalla storia d’amore.

Titolo: La casa dei grandi incontri
Autore: Nora Roberts (Traduttore: A. Barbaresi)
Serie: Inn BoonsBoro Trilogy Vol 2
Edito da: LeggereEditore  (Collana: Narrativa)
Prezzo: 10,00 € 
Genere:  Narrativa, sentimentale
Pagine: 357 p. 
Voto
    

Trama: Owen è la mente pragmatica del clan Montgomery e gestisce l’attività di famiglia con pugno di ferro. Grazie alle sue capacità di organizzazione, il BoonsBoro Hotel sarà inaugurato come previsto, senza ritardi o sorprese. L’unica cosa che Owen non ha previsto è Avery McTavish… Owen e Avery sono cresciuti insieme e fin da bambini hanno sempre avuto un debole l’uno per l’altra. Owen è stato il suo primo ragazzo e lei non l’ha mai dimenticato. La popolare pizzeria di Avery è proprio dall’altra parte della strada, di fronte all’hotel, e grazie alla forzata vicinanza e alla spinta di un misterioso fantasma, l’attrazione tra loro si riaccende più forte di prima, spingendoli a riannodare il vecchio legame. Ma il duro lavoro di Owen è appena iniziato: non dovrà soltanto occuparsi della riapertura del BoonsBoro Hotel: il compito più difficile sarà convincere con pazienza Avery ad abbassare la guardia e farle comprendere che il suo primo fidanzato sarà anche l’ultimo…

Recensione
di Debora

In quella fredda notte di dicembre le finestre dell’albergo erano buie e l’oscurità custudiva i segreti che si nascondevano dietro le vetrate; ma nel giro di qualche settimana avrebbero brillato come tutte le altre finestre che si affacciavano su Main Street a Boonsboro.

Gli ingredienti che Nora Roberts Utilizza per rendere magiche le sue storie sono sempre gli stessi. Dei personaggi ben caratterizzati che nella loro normalità hanno pregi e difetti. Tra di loro si intessono dei rapporti che la scrittrice sa rendere genuini anche se, ammettiamolo, gli uomini protagonisti sono sempre un po’ speciali in un modo o nell’altro.
Per rendere più reali le storie Nora Roberts utilizza moltissimo i dialoghi che, a seconda delle necessità della trama, sono più semplici e brevi, oppure vanno più nel profondo mostrando sentimenti e emozioni dei dialoganti. 
Anche l’ambientazione non è da meno; sullo sfondo ancora una volta l’albergo della unitissima famiglia Montgomery, ormai quasi terminato. Non mancano le descrizioni degli interni, dei particolari delle stanze, dell’atmosfera molto rilassante degli ambienti. E naturalmente le vicende che si svolgono quasi tutte all’interno di ambienti chiusi quasi a voler rendere il tutto più intimo e familiare.
C’è poi la pizzeria di Avery, la donna protagonista di questo libro, ma soprattutto ci sono le sue ricette e la sua evidente voglia di “mettere le mani in pasta” proprio per sfogare magari dei sentimenti negativi. E’ una donna cocciuta, che non si ferma mai.

Owen la guardava lavorare. Sembrava sempre che Avery facesse almeno una dozzina di cose insieme, come un giocoliere in grado di destreggiarsi con molte palle.

Inoltre ci metterà del tempo per capire ciò che nasconde nel cuore e ciò che le fa provare Owen. Basterà scavare un po’ nel suo passato e nei sentimenti che si trova ad affrontare e rivivere, causati dall’abbandono di sua madre, nell’infanzia. 
Non solo quindi, l’autrice si sofferma sui rapporti tra uomo e donna ma anche nei rapporti tra genitori e figli. Quanto i figli si possono intromettere nella vita privata dei genitori? Cosa ci è concesso come figli? E’ tutto dovuto?
Sullo sfondo troveremo anche un po’ di mistero; l’autrice ci racconterà qualcosa in più circa il fantasma che infesta l’hotel. I suoi inquilini ormai ci hanno fatto l’abitudine e, stranamente dico io, non ne sono neanche spaventati, ma appena intimoriti. Non so se reagirei nello stesso modo. 
In conclusione posso dire che ho amato di più questo secondo libro della serie, forse perché ormai ho imparato a conoscere tutti i personaggi e ho iniziato ad amarli uno per uno come se fossero degli amici. Certamente le storie di Nora Roberts si riconoscono tra mille e mi piacerebbe che variasse un po’ il suo stile, perché da una parte mi sembra che racconti sempre storie un po’ troppo simili.

Autore articolo: Debora

Lavoratrice (naturalmente precaria) nelle scuole materne, 27enne, che adora i bambini, i cani e naturalmente i libri e la lettura. Debora ama viaggiare ma data la precarietà preferisce farlo attraverso i libri.

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