Innamorato come una iena

Creato il 10 agosto 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Chi non muore si ripete, chi non muore non si vede più. Non mi sono rassegnato affatto come invece hai fatto tu. (Dente, “Invece tu”)

Dicono che sono solo gocce, che non importa da dove vengano. Forse, ma non credo. E chissà se bastano, se sarà un senso bello grande a farle asciugare o sarà il tempo. Se scopriremo di essere a prova di temporale.

Per arrivare a quello che vuoi devi passare attraverso quello che non vuoi. Vorrei sapere se se sei di passaggio.

Spostiamo chili di felicità, spesso, magazzinieri degli altri. Non siamo più quelli che uscivano tu con la mini e io con i pantaloni rossi, non stiamo più bene in tutte le cose, non sentiamo come piange nascosta Roma, non contiamo i passi che non facciamo paura.

Veniamo dallo stesso posto: dalle delusioni, ma facciamo che ora conta solo dove andiamo. Facciamo che non contiamo le cose chiuse a chiave, il bene, la follia, il rossetto sulla camicia, l’inchino dentro l’abbraccio. Non ci cambieremo mai, solo le espressioni, il resto è irreversibile e codificato. Fai quello che vuoi, quello che devi. Sono solo gocce. Mi hai lasciato una buona notte che è diventata una notte così buona che non ho voluto più restituirla. Era ora che fosse ora, ma forse sarà un altro giorno. Siamo gli amici del condizionale, io e te.

Siamo abbastanza nostri da non avere la più pallida idea di cosa sia “abbastanza”. Ti sei accartocciata in un attimo ricordando i sogni morti per asfissia. Grida, fino a farmi sentire quello che ti manca, torna bella dritta. Su di me. Perché ora sono stanco di morire, sempre da cattivo, e poi ogni volta da solo. Si muore anche per niente, lo sai?

 




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