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Tipi innesto albicocco
L’albicocco è un albero che può essere innestato a spacco o a gemma. L’innesto a spacco consiste nell’inserire, nella pianta usata come portainnesto, parti del nesto composto da rami e gemme: le marze. Queste ultime vengono inserite in uno spacco praticato sul portainnesto potato fino a una certa altezza del tronco, dove si è praticato un taglio perpendicolare al terreno. In questo spacco verranno inserite le marze da sostenere con della rafia, mentre le ferite dello spacco si chiuderanno con il mastice. L’innesto a gemma consiste nell’inserire, all’interno di un taglio a forma di T sul rampo più grosso del portainnesto, delle gemme senza rami, contenenti appena i peduncoli delle foglie.
Suggerimenti per l’innesto
L’innesto dell’albicocco deve essere praticato nelle ore più fresche della giornata, mentre vanno evitate quelle più calde. Il portainnesto ideale per l’albicocco è il prugno o un'altra pianta di albicocco. L’innesto a spacco si pratica all’inizio della primavera o a fine inverno, quando le gemme iniziano ad ingrossarsi ed è più facile individuare le marze più sane e vigorose. L’innesto a gemma va praticato a fine luglio e tra agosto e settembre. In tal caso si parla di innesto a gemma dormiente, perché saranno innestate le gemme sviluppatesi a primavera. Nelle regioni mediterranee si può anche scegliere l’innesto a gemma vegetante, da effettuare a maggio. Questo innesto attecchisce subito dopo la saldatura delle gemme nel portainnesto. Per favorire l’attecchimento dell’innesto a gemma dormiente, l’albicocco deve essere posto al riparo dal vento. Nella pratica colturale l’albicocco viene frequentemente innestato a spacco, ma anche quello a gemma si presenta abbastanza semplice da attuare e con alte probabilità di attecchimento. In genere, l’innesto a gemma dormiente viene praticato nelle regioni più fredde. Se non si è ferrati nella pratica degli innesti, è meglio affidare il lavoro ad un operatore esperto, perché gli innesti errati possono procurare lo sviluppo di piante poco resistenti e vulnerabili agli attacchi di parassiti e malattie. Spesso, il risultato di un innesto fatto male può essere lo sviluppo di una pianta di albicocco che non fruttifica, o che fruttifica poco con frutti troppo piccoli e soggetti alla cascola. Naturalmente, tutto dipenderà anche dalla fortuna, dalla corretta conservazione delle marze e dalla scelta del nesto e portainnesto. Le marze devono essere conservare in un luogo fresco, ombroso e asciutto e vanno selezionate solo dai rami più giovani e vigorosi. Anche le gemme vanno scelte dai rami che si presentano più sani. Il portainnesto può essere anche selvatico, purché sia sano e vigoroso. Gli attrezzi per praticare i tagli del portainnesto vanno lavati e disinfettati prima e dopo l’uso. Tutti questi accorgimenti, uniti a un po’ di fortuna, potrebbero portare alla nascita di un albicocco dai frutti gustosi e gradevoli da vedere e da assaggiare.