La realtà aumentata è la sovrapposizione di livelli informativi [elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.] all’esperienza reale di tutti i giorni.
Come ho già avuto modo di sottolineare, tra tutte le proposte sin ora sperimentate mi pare assolutamente la più convincente ed interessante sia per i contenuti informativi che per le proposte di comunicazione pubblicitaria.
Alle sperimentazioni attualmente in corso con l’utilizzo di Blippar, che si concentra esclusivamente sulla fruizione di contenuti promo – pubblicitari, si aggiunge ora Paperboy.
L’applicazione per smartphones, anche in versione Android oltre che per iPhone, realizzata dagli svizzeri di Kooba, consente di memorizzare, condividere attraverso i principali social network ed avere accesso a contenuti integrativi sia articoli di giornali e riviste che pubblicità e cataloghi, come già realizzato per quello di Ikea. I dettagli sul funzionamento di Paperboy sono chiaramente illustrati nei video realizzati.
La prima fase del progetto prevede la partenza in partnership con 85 testate in lingua tedesca [Svizzera, Austria & Germania] mentre, a partire dalla metà novembre, dovrebbero essere on air 780 pubblicazioni statunitensi, inglesi e canadesi. A regime, grazie all’accordo raggiunto con Newspaper Direct, saranno circa 2000 i giornali di tutto il mondo che offriranno questo tipo di soluzione. Per quanto riguarda il nostro Paese, ad oggi, non è stato raggiunto alcun accordo e l’unica pubblicazione in lingua italiana disponibile pare essere il quotidiano free press del Canton Ticino «2o Minuti».
L’attuale penetrazione, e le grandi potenzialità della fruizione della Rete in mobilità, congiunte agli innegabili vantaggi della lettura su carta potrebbero finalmente realizzare la tanto auspicata convergenza per i quotidiani risollevando l’interesse, a parità di condizione, nei confronti di contenuti e pubblicità.
Spiega De Biase che c’è un’enormità di innovazione da fare e gli editori se non vogliono essere spiazzati dovranno cominciare a farla sul serio, questa è indubbiamente un’occasione per dimostrarlo.
L’innovazione non deve restare sulla carta ma essere perseguita, anche, sulla carta che può ora davvero “svecchiarsi” rendendosi nuovamente attraente per le persone e gli investitori pubblicitari.