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Inps e ” falsi invalidi “ : anche a varese ritardi sulla pelle dei piu’ bisognosi e indifesi.

Creato il 20 settembre 2011 da Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
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Ancora una volta l’INPS balza alle cronache dei media nazionali e provinciali per le disfunzioni che caratterizzano il suo operato .Poco tempo fa il  presidente nazionale  Mastropasqua ha annunciato che nel 2010 è stato il revocato 23%  delle indennità di invalidità controllate . Sarebbe un’enormità se il dato fosse nudo e crudo .In realtà si tratta del 23% di un campione ed inoltre in tali numeri rientrano coloro  cui è stata ridotta di l’invalidità di pochissimo in virtù di qualche lievissimo miglioramento o di differente valutazione della patologia esistente .
A mio avviso ciò è possibile per il fatto che per moltissime patologie le tabelle ministeriali prevedono ,ad esempio, l’assegnazione della percentuale di invalidità dal 40 al 60% , per cui una commissione può lecitamente assegnare il 55%  è l’altra il 50 % .Oppure la percentuale viene valutata in modo diverso quando la medesima persona è affetta da più patologie che devono essere valutate con un calcolo particolare .Non neghiamo che il fenomeno dei falsi invalidi  esista, ma deve essere ridotto alle giuste dimensioni ,chiamando in causa soprattutto i professionisti medici che, evidentemente ,per motivi diversi , non sempre eseguono una valutazione corretta : specialmente laddove la percentuale di invalidità non ha alcuna giustificazione .Mentre l’INPS risottopone ad accertamenti anche persone da anni in coma conclamato,creando enorme disagi alla famiglia già provata da tali ,insostenibili ,situazioni, altre   migliaia e migliaia di cittadini   ( 2000 solo a Varese ) attendono di essere sottoposta alla prima visita collegiale secondo la normativa vigente .Non sarebbe meglio che ,  stante l’attuale situazione ,tutte le risorse siano indirizzate a recuperare il pesante arretrato ?Unitamente all’eventuale riconoscimento di invalidità, al di sopra di una certa percentuale e per certe patologie, i parenti dell’invalido hanno diritto ad un certificato,garantito dalla legge 104, che consente a lavoratori dipendenti di usufruire fino atre giorni al mese per assistere parenti invalidiSenza il certificato l’azienda non può concedere tale agevolazione .La lentezza dell’INPS danneggia sia la persona invalida ,sia i parenti che l’assistono .Con buona pace del governo e del presidente Mastropasqua .

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