L’idea è già stata attuata per altre città, ma questa ha qualcosa in più, e non è solo campanilismo.
Bene, cominciamo col dire che un’idea così non poteva che arrivare da una “paisana” a denominazione di origine controllata, Mimma. Da che mi ricordo, sempre attenta alle “cose nostre”.
E che cose… queste cose nostre.
Basta scorrere i messaggi e ti accorgi che la nostra è una gran bella realtà, che non ha una storia di popolo, ma sicuramente tante storie personali, a volte di valore collettivo da raccontare. In base all’età del soggetto che posta, il suo significato di “siri janattinisi”, ti accorgi di come siamo diversi. Ricordi bellissimi, che ognuno collega alla propria generazione, ai momenti della sua vita. Ricordare a “sirena na chiesa” o “Paulu re gelati”, “i programmi ra radiu”, “u cinema Elia” mi appartiene, posso dire “io c’ero”. Mentre per l’appuntamento al casotto di Alfano, non mi riguarda, come dire sono arrivato troppo presto.
Ma qui, in questi post c’è la parte “più meravigliosa” del nostro essere, della nostra storia, proprio quella di ognuno di noi.
Il post che si erge nella sfera dell’interessante, a cui credo sulla parola, in quanto non ho verificato, è quello di Ciccio Millo:
“Si Janattinisi se……ha ligghiutu i post di tutti l’autri Città della serie: Sei di Siracusa…se, sei di Ragusa se……ma ha truvatu massimu 20 post….no nuostru ci ne decimila…..Avoghia di curtighiu ca faciemu o paisi, superamu a tutti!!!!!”
Anche se non fosse vero, il fatto che tutti lo pensiamo, è tutto dire.
Ora, lo confesso, amo “u curtignu”, mi piace il fatto che siamo tutti “curtignari”, se vuoi è un’immensa forma di controllo sociale, che ha tenuto pressochè salda a certi valori la nostra cittadina.
Però, quando ci inventiamo le cose, pur di mettere in cattiva luce gli altri, ci rendiamo ridicoli, anche perchè sprigioniamo contemporaneamente una forte dose di invidia, che è quella che alla fine ci fotte, tutti.
Ma siamo questi.
“Siemu janattinisi se siemu accussi”?
Paolo Giardina
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