Se la formaldeide viene abbinata ad altri composti chimici, produce bachelite e melammina, delle resine largamente utilizzate come adesivi, schiume isolanti, laminati plastici; assieme all’urea è impiegata come collante per pannelli in legno di truciolato, nobilitato o medium-density fibreboard, quest’ultimo conosciuto come MDF e viene impiegata per la realizzazione di pannelli fonoassorbenti di controsoffitti e pareti divisorie. Non solo: è un additivo alimentare (E240) utilizzata come conservante.
Come iniziamo ad intuire, in ambito edilizio (residenziale, commerciale, produttivo) la formaldeide è sempre sicuramente presente in percentuali più o meno importanti. Di certo i mobili a basso prezzo che stanno riempiendo le nostre case in questi ultimi anni, non aiutano a sanificare l’aria.
In questo reportage focalizziamo la nostra attenzione soprattutto sul LEGNO DA COSTRUZIONE, in quanto, dal 2005 in poi si è iniziato a parlare di case in legno, sempre con maggiore insistenza fino a farle diventare oggi come la tipologia strutturale biologica per eccellenza.
Ma siamo veramente sicuri che una casa in legno sia più sana di una casa in laterizio?
Il legno lamellare, nato per impieghi strutturali e successivamente apprezzato per il suo aspetto estetico, contiene spesso alte percentuali di resine formaldeiche e fenoliche, presenti nei collanti che uniscono i listelli delle travi lamellari.
Il truciolato, che si ottiene pressando trucioli e vari materiali si divide in varie classi (truciolato, nobilitato, MDF ecc) e presuppone l’impiego più o meno massiccio di collanti che liberano formaldeide.
I tavolati e le travi delle orditure primarie e secondarie, i morali e le perline dei pacchetti di copertura, spesso vengono trattati con conservanti, biocidi, ignifughi, coloranti, colle e resine che costituiscono la base di rilasci inquinanti potenzialmente nocivi.
L’industria del legno nel tentativo di eliminare i difetti, i limiti, i punti deboli del legno e ad ottimizzare i processi produttivi, ha trasformato una struttura elastica e viva in una struttura “vetrificata”, in un’ossatura morta, priva di energia, soffocata da prodotti chimici setticidi, fungicidi, coloranti e ravvivanti.
Qual’è il risultato? Il risultato più preoccupante lo si vive di persona, con disturbi più o meno manifesti, a volte difficilmente riconducibile all’ambiente indoor. È stato ormai scientificamente provato che l’esposizione a quantità consistenti di formaldeide può creare irritazioni alle vie respiratorie e ai polmoni, irritazioni cutanee, arrossamento agli occhi.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) dal 2004 ha inserito la formaldeide nell’elenco delle sostanze considerata con certezza cancerogene per l’Essere Umano. Va comunque precisato che la concentrazione di formaldeide all’interno degli ambienti chiusi degli edifici è di solito bassa, ma a personale giudizio della scrivente, sicuramente può diventare una concausa di disturbi per la salute.
È evidente che nell’ambito dei problemi identificati nel quadro della “sindrome da edificio malato” (vedi reportage www.howtobegreen.eu/greenreport.asp?title=412 ), il ruolo assunto dal legno (meglio dire dai prodotti utilizzati sul legno), così come preparato dalla maggior parte dell’industria del settore, è tutt’altro che bio-sostenibile. Per tale motivo, Maison Architettare ha selezionato dei fornitori che garantiscono criteri di taglio delle piante, di selezione del legname, di preparazione delle tipologie di legno, di trattamento e di stagionatura, assolutamente in linea coi principi della bioedilizia e della salute dell’uomo. Maison Architettare si specializza quotidianamente nella ricerca continua di tutte quelle soluzioni che consentano il corretto utilizzo di un prodotto naturale e vivace che può creare il giusto comfort per ambienti da vivere.
Link e testi di riferimento e approfondimento:
- http://it.wikipedia.org/wiki/Formaldeide
- http://it.wikipedia.org/wiki/Aldeidi
- http://it.wikipedia.org/wiki/Metanolo
- Testo: “Il grande libro della bioedilizia” ed. Giunti Demetra