Noi non mangiavamo l’anguria con la feta. Non conoscevamo l'abbinamento, ma anche se fosse, mia madre non farebbe in tempo a prepararla visto che l’anguria, comprata rigorosamente intera, e all’epoca non era possibile comprarne una parte, tanto che quando parenti e amici emigrati in Germania e in Belgio tornavano per le vacanze e ci raccontavano che compravano l’anguria a fette ci veniva da ridere! Poveretti! Pensavamo, noi 3 bambine, e tuffavamo il muso dentro la fettona fredda e dolcissima!
L’anguria finiva in un battibaleno e di anguria con la feta nemmeno l’ombra. Ma non la conoscevamo!E per quanto possa sembrare paradossale, l’ho conosciuta tornando in Grecia da abitante in Italia ormai.Confesso che non è nel mio dna, mi piace, non si discute, l’abbinamento è equilibrato, il tutto è fresco e rinfrescante, ma non ce l’ho nel dna e quasi mai mi viene in mente di prepararla.Ma in un blog dedicato alla cucina greca non può mancare.Ho comprato quindi una fetta di anguria, ne ho mangiato subito la parte più rossa e dolce, sono proprio incorreggibile, il resto l’ho tagliato a fettine piccole, l’ho messa in una ciotola con tocchetti di feta, olive nere e fettine di cipolla rossa. Ho condito il tutto con un'emulsione di evo nella quale avevo fatto macerare per una notte un lime persiano essiccato (ma di questo parlerò un’altra volta), qualche goccia di tamari (salsa di soia giapponese) e foglie di basilico spezzettate con le mani.
Niente sale, per carità!