Insalata di polpo e patate...Nottetempo per musei
Da Babette
Questo post nasce da un pensiero di Annamaria che mi chiedeva di raccontare poi il mio vagare nottetempo per musei e mi è subito piaciuta l'dea. Come di consueto ho preparato le varie cose da rituale: sneakers ben collaudate, jeans comodi, occhiali per vederci, borsa a tracolla tutto il necessaire per superare con tranquillità la notte da navigante.Ci andavo con Rossi amica storica e compagna di brigate. Io a Roma ci sto da un bel pò d'anni, ma non è che sia così semplice barcamenarsi tra vie e viuzze e la mia mitica cartina salvaspazio l'ho persa il giorno in cui decisi di darla in prestito a G. che doveva andare a trovare una ragazza non so in quale zona sperduta. Google docet: " MUSEO ETRUSCO ROMA " mi sento fortunato: PIAZZALE DI VILLA GIULIA N.9 . Cerco sul sito atac, ma mi descrive un tragitto assurdo.A volte mi sorge l'idea che il sito dei mezzi pubblici invece che darti una mano cerca di complicarti la vita. Dopo ho l'illuminazione: sono in periferia, nel cuore della borgata romana esco e chiedo in giro. Vado al bar dei calabresi e chiedo per villa giulia, niente, giustamente sono calabresi non sono mica romani, becco Giovanni quello della frutteria ma mi spiega che non ne sa molto e che dev'essere probabilmente una villa, però mi spedisce da Marco il tabaccaro. Entro nel tabacchino di fronte casa, da quando ha cambiato gestione è diventato profumato e giovanile.Trovo un nugoletto di persone assiepate dentro: un anziano signore con il suo cigolante bastone appoggiato al vecchio flipper, gratta con foga il biglietto della fortuna sognando una vincita che gli riporterebbe la giovinezza; un giovane ragazzo seduto sullo sgabello legge attento e interessato il giornale aspettando una chiamata che gli colori quel sabato; una signora russa entra carica di buste e bustine pensando alle bollette che avrebbe dovuto pagare, tutti indaffarati ognuno nel suo. Tocca a me: "Ehmm si quattro bit per la metro, grazie. Ah giacchè ci sono, dovrei andare al Museo etrusco so che è in piazzale di villa giulia ma non so come arrivarci. E' tutta stamattina che giro, non so proprio a chi chiedere". Il silenzio. Poi di colpo tutti si girano e mi guardano, ognuno lascia il suo e si crea un team di lavoro per il tragitto migliore che avrei potuto fare e nell'ordine: Marco "aspetta accendo internet e lo troviamo" la signora russa " Gli etruschi stanno sulla cassia devi andare là è là che ci stanno gli etruschi" il vecchietto con il bastone "Devi prende la metro quella davanti all'Upìmm scende a flaminio e cosare verso via delle belle arti che sta vicino al museo" Il ragazzo lascia il giornale" Oppure prendere il 590 passa di qua è comodo e ti lascia davanti ". Così il ragazzo mi segna il percorso su un foglio di carta mettendo in comune le conoscenze dei quattro, faccio includere con perplessità di tutti anche il consiglio della signora russa che mi pareva ci sarebbe rimasta male se nn le avessi data giusta considerazione. Esco dal tabacchino, salutando contenta, stringendo tra le mani la mia piccola mappa. Il pomeriggio corre veloce come una saetta e il mio esercito di farfalle svolazza nello stomaco eccitatissimo all'idea di quella notte. Con Rossi ci becchiamo in metro, il tragitto vola in un soffio,si decide di comune accordo di scendere a Flaminio e una volta lì, di dirigerci per il Museo etrusco prima e il Museo d'arte moderna poi. Uscendo dalla metro una folata di vento fresco ci avverte che i naviganti sono approdati nel porto e che il cammino ha inizio. Così entrate nel cortile del museo etrusco ammiriamo le volte affrescate in ottimo stato del grande portico circolare con un tripudio di angioletti che svolazzano qui e là, camminiamo per teche di vetro che custodiscono antiche collane e vasi, plettri in oro, pettini e conocchie per telai e ci sussurano di vite passate, di grandi navi e vecchi cammini. Così penso che c'è anche la mia storia racchiusa lì dentro e c'è il mio sangue e la mia terra.Saliamo le lunghe scale che conducono al Museo d'arte moderna di sala in sala osservo opere di pittori che adoro: ammiro Fattori, Boccioni, Hayez, Degas, Van Gogh, Klimt, mi commuovo davanti al dipinto Sogni di Corcos. Così cammino tra statue che sembrano viventi e installazioni che giocano con un quadro facendolo interagire con la persona, lo rendono vivo. Vedo una grande piovra lunga un corridoio e sussulto pensandomi in un sottomarino. Così penso che in quei pannelli, in quelle tele ci sono i miei occhi e gli occhi di tutti, ci sono piccole finestre che aprono la vista a vorticosi e immensi mondi, uno diverso dall'altro, ci sono piovre che ti sussurrano il benvenuto nei luoghi aperti all'immaginazione....
INSALATA DI POLPO E PATATE
Ingredienti:
1 polpo medio4 patatesottaceticapperisedanoprezzemolometà cipolla frescacaroteolio evoacqua acetomaggiorana metà spicchio d'aglio piccolo
Cuocete il polpo in poca acqua e niente sale, altrimenti si indurisce e rimane troppo elastico. Se il polpo che avete è molto grosso, vuol dire che la carne sarà poco tenera, per ovviare a questo impiccio nel momento della cottura mettete dentro l'acqua un tappo o pezzo di sughero naturale, renderà il polpo tenerissimo! Tagliate il polpo cotto a pezzetti con un coltello o una forbice da cucina. Lessate le patate, non nella stessa acqua del polpo perchè si colorerebbero di rosso. tagliatele a pezzetti e aggiungetele con i pezzetti di polpo nell'insalatiera. A parte, in un bicchiere mettete acqua e aceto con immerse le fettine sottili di cipolla a macerare. La cipolla se lasciata per qualche minuto nell'aceto e acqua perde la sostanza che dà alito tremendo e peso sullo stomaco. Nel frattempo in un altro bicchiere miscelare l'olio con un pò di sale, maggiorana, capperi prezzemolo tagliato fine e un trito sottile di metà aglio.. Preparare il sedano e il restante prezzemolo e aggiungerli nell'insalata con i sottaceti. Aggiungere il bicchiere di condimento e le fettine di cipolla scolate dalla salamoia e servite freddo. Per le insalate uso sempre il condimento tipo pinzimonio sono dell'idea che se miscelati i sapori a parte diano più carattere all'insalata, non lo so sarà che mi ci diverto troppo a fare l'alchimista!
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